Culture

Milva, non solo Alexander Platz: “Cantava contro le ingiustizie”

La morte di Milva lascia un vuoto nel mondo della musica e della cultura italiane, ecco ricordi e omaggi dei big: "Ti diciamo addio ma non ti dimenticheremo"

Funerali di Milva, musica in lutto

Sarà allestita martedì prossimo, 27 aprile, nel foyer del Piccolo Teatro Strehler di Milano la camera ardente per MILVA, scomparsa nella notte. La camera ardente sarà aperta dalle ore 9.30 alle ore 13.30. I funerali seguiranno in forma strettamente privata. Lo comunica il Piccolo Teatro Strehler.

Alexander Platz

Una tra le tante canzoni di successo di Milva è entrata nell'immaginario collettivo, testimonianza della sua potenza vocale ed evocativa ed anche della sua capacità di interpretare le rarefatte atmosfere della drammaturgia tedesca da lei molto amate grazie alla frequentazione teatrale di Bertolt Brecht: è "Alexander Platz", traccia d'apertura dell'album "Milva e dintorni" (1982). Si tratta di uno dei brani più celebri dell'artista, cantato in più lingue e riproposto in numerosi album e raccolte. Fu inciso live anche da Franco Battiato, uno degli autori del brano, nell'album "Giubbe rosse" (1989). Scritto da Franco Battiato e Giusto Pio per la voce di Milva, la canzone nacque come un riadattamento di un altro brano musicale, "Valery", inciso da Alfredo Cohen nel 1978. Quattro anni dopo Battiato riscrisse il pezzo ispirandosi alla Alexanderplatz, la celebre piazza di Berlino Est. Battiato incorporò la struttura melodica, alcune parti del testo e aggiunse il fortunato ritornello, assente nel brano originale, trasformando quindi la canzone dal ritratto di una ragazza a una riflessione sulla vita nella città tedesca divisa dal Muro. Milva fece di questo brano un vero e proprio cavallo di battaglia, riproposto nei concerti e reinciso in varie raccolte in Italia, Germania e Giappone. Divenne la title track dell'album in versione francese "MILVA Alexander Platz" e fu anche inciso in tedesco con il titolo "Menschen an der Macht". Il 30 ottobre 1988, un anno prima della caduta del Muro, MILVA si esibì a Berlino Est al Palast der Republik per il suo tour autunnale svolto nei più prestigiosi teatri tedeschi. Il concerto venne inaugurato proprio con il brano "Alexander Platz".

Gianni Morandi: “Ciao Rossa”

"Tutto il mondo del Teatro e della Musica italiana saluta una grande artista. Ciao Rossa!". Lo scrive su Facebook Gianni Morandi, dando l'addio a Milva, scomparsa oggi a Milano.

Andrea Orlando: “Ha cantato contro le ingiustizie”

"Se ne è andata MILVA. Una straordinaria interprete della canzone italiana ed europea, colta e popolare. Ha cantato il '900, le passioni, i cambiamenti, il lavoro e le ingiustizie contro le quali ha saputo rivolgere la sua indimenticabile voce". Lo scrive su Twitter il ministro del Lavoro Andrea Orlando.

Beppe Sala: “Milva, Milano ti dice addio ma non ti dimentica”

"Con grande tristezza Milano dice addio a Milva, artista di straordinario talento e personalita' che ha saputo interpretare nel corso della sua lunga carriera musicale epoche culturali diverse con uno stile irripetibile. Con la sua voce potente e trascinante, il suo essere diva del palcoscenico ha conquistato i teatri del mondo offrendo al pubblico emozioni e unicita'. Milano e' grata a Milva che, emiliana di nascita, aveva scelto di vivere qui facendo del Teatro Strehler il suo teatro e dei milanesi il suo pubblico piu' affezionato. Ciao Milva, non ti dimenticheremo". Cosi' il Sindaco di Milano, Giuseppe Sala, commenta la scomparsa di Milva.

Longhi, Piccolo Teatro: “Capitolo importante della storia della musica”

''Oggi ci ha lasciato MILVA, uno strappo doloroso per il Piccolo Teatro di Milano e per la sua memoria. La sua voce indimenticabile, inconfondibile, luminosa e incisiva come il soprannome che indossava con eleganza, ha tracciato un capitolo importante della storia della musica e del teatro italiano, colorandolo del rosso della sua chioma e della sua incandescente personalità''. Così Claudio Longhi, direttore del Piccolo Teatro Strehler, ricorda MILVA.

Orietta Berti: “Ha portato nel mondo la canzone italiana”

Milva "l'ho sempre stimata come una voce bellissima, una bella donna di grande presenza e soprattutto per aver portato nel mondo la canzone italiana. Purtroppo se ne va una grande artista". Cosi' Orietta Berti commenta la scomparsa della cantante ferrarese. "Purtroppo - aggiunge - non la conoscevo e non ero in confidenza come lo sono con colleghe e amiche come Ornella Vanoni, Iva Zanicchi, Gigliola Cinquetti. Milva era di un'altra generazione; ha cominciato prima e andava spesso all'estero. In Italia era di frequente invitata come ospite d'onore. L'ultima volta che l'incontrata di persona e' stato a Ciak si canta, ma penso fosse gia' ammalata".

Milva, Enrico Ruggeri: “Onorato di aver cantato con lei”

"Mi porto dentro questo momento, onorato per aver cantato con lei. Intelligenza, classe, passione, cultura, carisma. E una meravigliosa canzone di Giorgio Faletti". Così Enrico Ruggeri ricorda su Twitter MILVA, postando il video di quando, nell'ultimo festival di Sanremo cui la cantante prese parte in gara, nel 2007, i due duettarono sulle note 'The Show must go on', il brano che Giorgio Faletti aveva scritto per la cantante

Baglioni: “Addio regina amazzone”

"È stata un'interprete straordinaria e unica. La sua voce ha dato forma e volo a musiche e parole, le più diverse, tra teatro e canzone, con una passione e una bravura assolute. Addio regina amazzone. Fa' buon viaggio sul nuovo sentiero". Così Claudio Baglioni sui profili social ricorda MILVA.

Milva Dominella Gattinoni: “Raffinata e donna di stile”

E ricorda ancora: "nacque un'amicizia tra noi, ma MILVA era una donna molto, molto riservata, molto presa dal suo lavoro, una grande professionista e perfezionista. L'abito per lei era solo un accessorio, seppur importante. Si innamorò della giacca Orlando e viaggiò con lei in un tour in Giappone e in Germania. Una giacca 'scolpita' di velluto, interamente ricamata, a forma di clessidra". "Amava quella giacca MILVA, stile '600 che indossava con fuseau neri e stivali. Per metterne in evidenza la grandeur e il lavoro dei nostri laboratori scelse di legarsi, per la prima volta i capelli, con una lunga coda di cavallo".

"MILVA amava lo stile e l'alta moda, era una donna raffinata e determinata nelle scelte. L'abito non doveva essere troppo sensuale, non amava apparire. Unica concessione il rosso dei capelli". E' il ricordo di Stefano Dominella, presidente della maison Gattinoni che per anni ha vestito MILVA, da Studio Uno alle tournée in giro per il mondo con una storica giacca della collezione 'Orlando' dedica a Virginia Woolf. "MILVA - aggiunge Dominella - puntava sull'eleganza, sceglieva mise flou, morbide, fluide. In controtendenza sullo stile dell'epoca più rock". Non dimenticherò mai il nostro primo incontro per Studio Uno. 'Caro Dominella, io non voglio fare Wanda Osiris, scegliamo degli abiti sui toni del beige, dell'oro, dell'ecrù', mi disse. Tutto doveva essere 'in tinta' con il colore dei suoi capelli".

Anpi Milano: "Grande artista legatissima ad antifascismo"

"Milano piange la scomparsa di Milva Ci ha lasciato Milva, una protagonista della musica italiana, una grande artista, colta e sensibile, legatissima ai valori dell'antifascismo". La ricorda cosi' Roberto Cenati, Presidente Anpi provinciale di Milano. Nel 1965 Paolo Grassi invita Milva al Piccolo Teatro a interpretare i Canti della Liberta', il primo passo di un trentennale sodalizio con Giorgio Strehler. Nella sua lunga carriera Milva e' passata dalla canzone popolare alla musica di Franco Battiato, di Ennio Morricone, alle canzoni dei grandi compositori greci, francesi, tedeschi. "La sua statura artistica e' stata ufficialmente riconosciuta dalle Repubbliche Italiana, francese e tedesca, che le hanno conferito alte onorificenze. Ai familiari esprimiamo la commossa vicinanza dell'Anpi provinciale di Milano" conclude Cenati.