Culture
Premio Campiello a Remo Rapino. In piazza San Marco ricordato Philippe Daverio
Lo scrittore si è aggiudicato il premio con “Vita, morte e miracoli di Bonfiglio Liborio” che ha ottenuto 92 voti sui 264
Per la prima volta la cerimonia, condotta da Cristina Parodi e dedicata alla memoria di Philippe Daverio, si è tenuta all'aperto in piazza San Marco, davanti a un pubblico di 1500 invitati.
Un libro sulla follia e sulla meraviglia. Meravigliarsi vuol dire chiedersi il perché delle cose, non accettarle supinamente. Queste poche descrivono il libro dello scrittore abruzzese Remo Rapino (Chieti, 1951) che si è aggiudicato la 58°edizione del Premio Campiello che per la prima volta dalla sua fondazione si è svolto all’aperto, a causa delle misure di distanziamento, in piazza San Marco a Venezia. In apertura della serata, condotta da Cristina Parodi, è stato ricordato Philippe Daverio, da sempre coinvolto nel premio, anche come giurato. "Il XIX secolo ben diverso dal XX secolo. Loro volevano il sogno, noi boh!" dice Daverio in una clip d'archivio. "Inutile dire che la Giuria del Premio Campiello, senza di lui, non sarà più la stessa. Ma al dolore della perdita si affianca il vivo ricordo della sua presenza tra noi, durante riunioni di giuria che diventavano anche incontri tra amici, in quello che lui definiva scherzosamente "il circolo Pickwick". L'ironia, l'autoironia, la leggerezza, l'umorismo, il gusto dell'aneddoto, il Witz instancabile, la curiosità intellettuale, la rarità di un personaggio pubblico che coincideva a tutti gli effetti con la persona privata, senza schermi e infingimenti: sono tutti doni che porteremo con noi e che colpivano chiunque avesse la fortuna di conoscerlo" hanno ricordato Ermanno Paccagnini in un messaggio della Giuria dei Letterati, presieduta quest'anno da Paolo Mieli. "Essere qui non era scontato.
Siamo nella più bella piazza del mondo, da stasera anche simbolo di valori importanti come coesione, scambio, socialità, appartenenza", ha sottolineato Enrico Carraro, presidente di Confindustria Veneto e presidente della Fondazione che organizza il premio. Il libro di Rapino ha ottenuto 92 voti sui 264 inviati dalla Giuria dei Trecento Lettori Anonimi. Al secondo posto si è classificato Sandro Frizziero con “Sommersione” (Fazi Editore), con 58 voti, al terzo Ade Zeno con “L’incanto del pesce luna” (Bollati Boringhieri) con 44 voti, al quarto Francesco Guccini con “Trallumescuro. Ballata per un paese al tramonto” (Scrittori Giunti) con 39 voti, e al quinto posto Patrizia Cavalli con “Con passi giapponesi” (Einaudi),con 31 voti. "È stata un bella cosa poter incontrare tutte queste belle persone. Un'esperienza bellissima, un vero e proprio regalo che ho ricevuto. Un viaggio come nella poesia di Kavafis. Sono felice di essere felice ha detto Rapino commentando a caldo la vittoria che dedica al padre che nasce nel '26 e muore nel 2010 come Liborio.
Bonfiglio Liborio è una figura simbolica che tende con la sua follia a rovesciare le nostre certezze, tra Don Chisciotte e Forrest Gump. Ho ascoltato i suoi passi, la sua voce, con un linguaggio che è un flusso parlato, fatto di ombre di luce, in una lingua un po' bastarda. Nel corso della serata sono stati premiati anche i vincitori del Premio Campiello Giovani Michel Panichi con il racconto “Meduse“, la vincitrice di Opera Prima Veronica Galletta con il romanzo di esordio “Le isole di Norman“, e Alessandro Baricco, ospite d’onore 2020 al quale è stato attribuito il Campiello alla Carriera per il suo “stile mimetico che instaura una solida complicità con il lettore”. La Giuria dei Trecento Lettori Anonimi della 58^ edizione del Premio Campiello era così composta: 51,3% donne e 48,7% maschi, 20 casalinghe, 35 imprenditori, 102 lavoratori dipendenti, 88 liberi professionisti e rappresentanti istituzionali, 30 pensionati, 25 studenti.
Tra i finalisti del Campiello c’era il noto cantatore emiliano Francesco Guccini, in cinquina con Trallumescuro (Giunti), una ballata per un paese al tramonto, la sua Pavana, che sorge tra Emilia e Toscana, piccolo paese arroccato sulle montagne dell’Appennino Tosco Emiliano, dove vive tutt’ora accanto all’antico mulino di famiglia. Punzecchiato dai giornalisti, Guccini ha ammesso che non scriverà più canzoni «non mi vengono più», tantomeno sul periodo appena trascorso del lockdown e della pandemia. Alla domanda se sia più facile scrivere canzoni o libri, Guccini risponde che è molto più difficile scrivere una canzone che un libro, sempre che il risultato sia buono. Nel suo libro Trallumescuro non viene usato il dialetto ma l’italiano parlato che è anche dialettale.
Nel corso della serata, con 1500 ospiti tra cui il ministro per gli Affari regionali, Francesco Boccia con la moglie con Nunzia De Girolamo, Elido Fazi (Presidente di Fazi Editore), Alberto Gaffi (Presidente di Italo Svevo), Piergaetano Marchetti (Vice Presidente de La Nave di Teseo), Stefano Mauri (Presidente e Amministratore Delegato del Gruppo GeMS), Luca De Michelis (Amministratore Delegato di Marsilio Editore), è stato consegnato il Premio alla Carriera ad Alessandro Baricco. "Viviamo un momento pazzesco in cui stiamo creando una civiltà nuova che ci da anche sgomento – ha sottolineato lo scrittore chiamati sul palco - siamo una civiltà più aperta, che accetta il rischio. Ogni tanto si pensa al passato come qualcosa di migliore mentre il secolo scorso è stato un secolo di orrori, errori e violenza. Noi siamo migliori"
I premi per i finalisti del Premio Campiello e dell’Opera Prima sono stati realizzati da Salviati, che dal 1859 è tra le fornaci di eccellenza che operano nel vetro di Murano. Il premio in vetro per il vincitore del Campiello Giovani è stato realizzato dalla Scuola del Vetro Abate Zanetti. Le calzature indossate dalle hostess sono disegnate dall’azienda Rossimoda. Il materiale di comunicazione è stato realizzato da Grafiche Antiga grazie alla creatività di Studio Lanza. L’omaggio dei cinque libri finalisti è stato reso possibile grazie alla collaborazione di UCIMU e al packaging di Printmateria che ha realizzato tutti gli allestimenti dei diversi appuntamenti.
Il Premio Campiello, istituito nel 1962 dagli Industriali del Veneto, è promosso e gestito dalla Fondazione Il Campiello, composta dalle Associazioni Industriali del Veneto e dalla loro Federazione regionale. È uno dei pochi casi di successo in Italia di connessione concreta e strategica tra mondo dell’impresa e della cultura, accreditandosi come una delle più importanti competizioni letterarie italiane.
Tra i debuttanti nel loro sostegno al Premio Campiello c’è Aurora Penne, che ha offerto i premi per i cinque finalisti consistenti in una roller Aurora della collezione Style in color rosso paprika, per le ragazze, e blu per i ragazzi. Strumenti di scrittura leggeri, giovani, impreziositi da finiture cromate che esprimono la tradizione di un’eccellenza italiana, una manifattura con 100 anni di storia e una passione che si tramanda da generazioni. Tra i partner del Premio Campiello, Community Group, fondato nel 2001 da Auro Palomba, gruppo multidisciplinare di consulenza nell’ambito del reputation management che conta oltre 50 professionisti nelle sedi di Milano, Treviso e Roma.
Arturo Artom dà il suo supporto promuovendo il Premio Campiello in giro per l’Italia ed il mondo con il Cenacolo Artom, una iniziativa che nel corso degli anni ha ospitato decine di leader di differenti settori come Michelangelo Pistoletto, Andrea Bocelli, Davide Livermore, Mario Bellini, Luciana Lamorgese, Gabriele Salvatores, Morgan, Caterina Caselli, Davide Oldani, Mario Lavezzi, Emilio Isgrò che raccontano la propria vita condividendo il mix unico di talento e chance che ha portato al successo e si confrontano scambiandosi idee e visioni sul futuro. Artom ha esportato il 'Cenacolo' ad Hong Kong, Londra, Basilea, Singapore, New York insieme a Marc Spiegler, Art Basel global director, ed ai nostri Ambasciatori. Infine con la Milanesiana di Elisabetra Sgarbi ed a Venezia in partnership col Premio Campiello che si avvale del patrocinio della Regione Veneto, della collaborazione e del sostegno del Comune di Venezia, Vela Spa, Muve e di Unioncamere Veneto.
La 58° edizione del Premio Campiello è stata realizzata grazie al sostegno di Intesa Sanpaolo, Eni, Umana, Cattolica Assicurazioni, Fincantieri, Alperia SUM, Pirelli, TIM, Seingim, Sidi e con la collaborazione di Grafiche Antiga, Fondaco dei Tedeschi, Consorzio di Tutela Prosecco DOC, Scuola del Vetro Abate Zanetti, Salviati, Rossimoda, Misericordia di Venezia, Printmateria, Magis, The Merchant Of Venice, Cenacolo Artom, Azimut, Trenitalia vettore ufficiale, Community Group Corporate Communication, Rai Main Media Partner, Rai Cultura Media Partner.