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"Essere felici è una scelta". Intervista a Simonetta Lein, attrice, scrittrice e conduttrice

SimonettaLein

L’attrice Simonetta Lein (nata a Pordenone nel 1983, studi all'Accademia delle Belle Arti di Roma, poi proseguiti a New York), dopo aver recitato in numerose pièce e aver lavorato per la tv, ha fondato un movimento virtuale di raccolta di desideri: “The People Wish Tree”. Il 5 marzo Sperling & Kupfer manda in libreria il suo primo libro, “Tutto ciò che si vuole”, lanciato non a caso come un “romanzo sul potere dei desideri”. La protagonista è Sofia, che arriva in India con il cuore infranto cercando riparo in un ashram (un luogo di preghiera e meditazione). Incontrerà un saggio indiano e cercherà conforto nell'albero dei desideri. Alla fine, non senza difficoltà, riuscirà a riprendere in mano la sua vita. Affaritaliani.it ne ha parlato con l’autrice.

Com'è nato questo libro? “Tutto ciò che si vuole” racconta in parte una storia vera. E’ lei Sofia?
“Non sono Sofia. All'inizio Sofia si è ispirata a me. Poi io mi sono ispirata a lei. Entrambe siamo un po' l'altra senza esserlo pienamente ed entrambe viviamo di vita propria. Questo romanzo è nato dal desiderio di sviscerare la possibilità di credere che in sè stessi si trova l'unicità della vita. Nell'essere sè stessi. Spesso diversi, spesso incomprensibili agli altri e per primi a noi. E' dall'autoironia di Sofia che traggo ispirazione. Un personaggio che ritrovo in parte della mia infanzia e adolescenza, ma che poi ha preso il sopravvento su, me insegnandomi molto. Ad esempio, mi ha insegnato l'umiltà di ascoltare, la volontà di apprendere e la curiosità per tutto ciò che non si conosce. Da lei comprendo la determinazione a volere tutto ciò che si fa, senza farsi prendere dalla vita da un lato, ma lasciandosi cullare dall'altro. Sofia sogna dopo aver preso coraggio, dopo essersi compresa, dopo aver fatto i conti con le proprie difficoltà. Così come possiamo fare tutti. Essere felici è una scelta precisa e Sofia sceglie di seguire i propri sogni in un semplice gesto: continuando a desiderare, sognare e amare”.

A proposito, cosa desidera Simonetta Lein per il suo futuro?
“Tante cose belle ovviamente! Come Sofia insegna. Avventure, colpi di scena, ma anche divertimento nelle cose semplici. Amici, amore e... tanta vita. In un mondo più consapevole. Siamo in un momento storico di grande confusione. E l'unica possibilità è prendere ognuno in mano la propria vita e rimettere in circolo energia positiva. Credere in sè stessi e nelle infinite possibilità che la vita ci offre. Sofia mi ha insegnato anche questo, che se veramente si vuole fare qualcosa lo si ottiene. Spesso ci si blocca ancor prima di cominciare. Sofia mi ha insegnato a fare il primo passo e a stare a vedere. Buttare un semino, un sogno, con il cuore pulito. Il Dalai Lama insegna che un cuore puro ottiene sempre le risposte alle sue preghiere. E' questa la bellezza di Sofia a cui mi ispiro. Arrivare a tutti i miei sogni con un cuore puro. E' una sfida bellissima”.

Ci parli della sua passione per l’India. Lei vive tra l'Italia e l'America. Ha viaggiato molto nella sua vita?
“Sì, fin da bambina i miei genitori mi hanno portato in giro per il mondo. L'India mi appartiene nelle radici, nella sua cultura e nei suoi sorrisi. I viaggi più importanti per me sono stati lì, come anche a Cuba e negli Stati Uniti che ho girato molto. Cuba ai tempi in cui ancora Fidel governava attivamente era davvero un mondo a parte. Mi hanno colpito l'altissimo livello di istruzione della media della popolazione, la sanità davvero ottima che ho sperimentato in prima persona e il loro amore per il gelato! Se a Cuba vuoi qualche pallina di gelato ti guardano male. Ordinai 3 palline e mi arrivarono una cosa come 4 coppe. Mi girai e mi accorsi che in tutti i tavolini era così. E me lo mangiai tutto, ovviamente... L'America è un altro luogo che mi appartiene profondamente. Una terra di contraddizioni, di estrema ricchezza e povertà assieme, a distanza di dieci chilometri la realtà sociale cambia drasticamente. Il 'sogno americano' l'ho ritrovato come sempre nella gente, nelle case di persone semplici che mi hanno accolto come una di loro, non certo in un modello economico che fa acqua da tutte le parti. Adoro tornarci e poi apprezzare le cose belle dell'Italia. Viaggiare ti fa sentire parte del mondo tutto, perché siamo cittadini del mondo e ti fa anche amare molto casa tua”.

Insieme al libro è arrivato online il blog www.lovelightlein.com. Si tratta di un sito che parla d’amore e di desideri da esprimere, in cui gli utenti possono scrivere ma anche trovare amici, amore, risposte… E’ una sorta di social network dei desideri dedicato all’albero indiano protagonista del suo primo libro. Come stanno rispondendo gli utenti? E più in generale, qual è il suo rapporto con internet?
“Gli utenti rispondono benissimo. Le persone adorano vedere positivo, sperare. Lo vedo dalle risposte. Sognare fa bene e mettersi insieme a farlo crea un vortice di energia positiva che ci aiuta a venir fuori da un momento storico complesso come questo. Penso che internet sia un'invenzione geniale. Ci permette di connetterci velocemente, di far circolare idee, di creare novità. Poi credo molto nel contatto umano. E' per questo che il People Wish Tree, l'albero dei desideri per tutti, diventerà reale. In varie città italiane e spero in tutto il mondo. Così che poi dal web ci si possa guardare faccia a faccia. Il web è un'opportunità incredibile, ma il cambiamento vero lo facciamo noi, con le azioni. Scrivete sul blog, esprimete i vostri desideri, tutti insieme. Porta fortuna!”.

Sta già pensando al prossimo libro?
“Oh sì... ho due storie che mi gironzolano per la testa. Ancora poco nella penna. Per un autore vedere il proprio libro pubblicato è meraviglioso. E ti prende tantissima energia. Sento che devo essere prima certa che Sofia brilli di luce propria. Appena sarò certa che lei è nelle buone mani dei lettori mi dedicherò alla prossima storia. La sto accompagnando per mano, ancora per un po'”.

C’è un libro che le ha cambiato la vita?
“Sì. Flowers for Algernon, di Daniel Keys. E' un libro che parla di Charlie, un personaggio con una demenza mentale che vuole a tutti i costi essere come gli altri. Gli fanno un'operazione. Diventa intelligentissimo e poi scopre che l'intelligenza lentamente se ne va di nuovo. Quando era 'ritardato' era un bambino, felice e puro. Diventando 'intelligente' si trasforma in un uomo che sa ciò che vuole ma anche un frutto di ciò che gli altri vogliono. Ritornando indietro riscopre la felicità del semplice andare sull'altalena come un bimbo. Il dibattito è la diversità, se siamo esseri umani comunque, in qualunque forma. La risposta del libro è sì e c'è da scoprire quale forma sia la più adatta. E' un libro che combina letteratura, scienza, filosofia e amore. Sofia si sente un po' come Charlie, diversa. E alla fine, accettando la sua diversità, capisce che è tanto felice”.

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Veniamo alla sua carriera da attrice: quali sono i suoi prossimi progetti?
"Lavorerò ancora in teatro. Adoro il teatro. A maggio. Ma presto mi vedrete anche come conduttrice. E' un'altra mia passione e adoro parlare con la gente, capire le loro storie, la loro vita. Non vi posso dare ulteriori anticipazioni se non nel dirvi che sarà prestissimo...”.

Lei è anche testimonial del progetto fotografico "La crisi e la vergogna". Oltre a recitare, scrivere e viaggiare, quali sono i suoi altri interessi?
“Mi piace imparare, sono una curiosona. Amo dipingere. Mi piacciono i cavalli e i cani. Nella casa di famiglia ne abbiamo 8. Mi piace cucinare e mangiare in compagnia. Sono un'acquario. Sono stralunata, mi perdo nei miei progetti e nei miei pensieri. Poi, quando torno a terra, ricerco le persone più care che mi tengo strette. Non c'è cosa più bella del condividere questo viaggio meraviglioso che è la vita. Sopratutto nei momenti difficili, quelli ci sono per tutti. Ma è proprio questo lo spirito di Tutto ciò che si vuole. Sperando, desiderando insieme, si può cambiare la propria vita e forse anche un po' il mondo là fuori”.

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