Abi, Gros Pietro vicepresidente vicario. La benedizione di Messina per Poloni
Secondo quanto risulta ad Affaritaliani.it, Gros Pietro e Saccomanni entrano nella squadra di vicepresidenza Abi. A Poloni (Bpm) la guida degli affari sindacali
di Andrea Deugeni
@andreadeugeni
Gian Maria Gros Pietro, presidente di Banca Intesa, è il nuovo vice presidente vicario dell’Abi, l’associazione bancaria italiana che riconfermerà Antonio Patuelli a presidente della Confindustria del credito nazionale. Secondo quanto risulta ad Affaritaliani.it, entra nella squadra delle quattro vicepresidenze del Comitato esecutivo anche Fabrizio Saccomanni, ex direttore generale di Banca d’Italia e ministro dell’Economia del governo Letta e ora presidente di UniCredit. Rimangono invece Camillo Venesio, amministratore delegato di Banca del Piemonte e rappresentate degli istituti di piccole dimensioni e Corrado Sforza Fogliani, numero uno di Assopopolari, l’associazione che raggruppa le banche popolari. Escono invece Ranieri De Marchis, ex numero due di Palazzo Altieri e co-chief opereting officer di UniCredit e Guido Rosa, presidente dell’Aibe, l’associazione fra le banche estere in Italia.
Il 10 luglio a Roma è in programma l’assemblea annuale, appuntamento in cui, davanti al neoministro dell’Economia, Giovanni Tria che farà il suo esordio davanti al mondo bancario, sarà ufficializzata la riconferma del nuovo mandato di Patuelli e degli organi di vertice.
La novità del giro di nomine in Abi è l’assegnazione della vicepresidenza vicaria a Banca Intesa, gruppo che ha dovuto in qualche modo rinunciare alla presidenza del Casl, il Comitato per gli affari sindacali e del lavoro, cabina di regia responsabile del delicato tema dei rinnovi contrattuali. Carica che andrà a Salvatore Poloni, condirettore generale e responsabile delle risorse umane di BancoBpm, la terza banca italiana nata lo scorso anno dalla fusione fra il Banco Popolare e la milanese Bpm. La staffetta fra Eliano Omar Lodesani, ex capo del personale di Intesa e ora presidente di Intesa Sanpaolo Group services e Poloni, però, è ovviamente stata “benedetta” da Carlo Messina, l’amministratore delegato della prima banca italiana, oltre che per capitalizzazione di mercato, anche per numero di dipendenti (circa 67.400, includendo nel perimetro anche la Popolare di Vicenza e Veneto Banca) e filiali.
Per guidare il Casl, però, Poloni aveva bisogno di una sedia nell’esecutivo e a lasciargliela è stato il “suo” presidente, Carlo Fratta Pasini, rappresentante dell’anima veronese della mega Popolare che ha dovuto fare - si vocifera non senza resistenze - un passo indietro. Piazza Meda sarà rappresentata, quindi, nel Comitato dal condirettore generale e dall’amministratore delegato, Giuseppe Castagna.
Se per la vicepresidenza vicaria non fosse sceso in campo Gros Pietro, la guida del Casl sarebbe andata al coo di Ca de’ Sass, Rosario Strano, manager vicinissimo e di assoluta fiducia di Messina. Luigi Abete, presidente di Bnl e past president della Confindustria, verrà riconfermato invece alla guida della Febaf, la Federazione di Banche Assicurazioni e Finanza.
La nuova governance dell'Abi entrerà subito nell'operatività dell'associazione, perché i sindacati dei bancari Fabi, Fisac e Unisin attendono di discutere la proroga del contratto di categoria, contratto che scadrà a fine anno (ma la disdetta va data entro il 30 giugno del 2018) e che i banchieri vogliono allungare di un anno (31 dicembre 2019), mentre le associazioni dei lavoratori del credito solo di tre o quattro mesi (marzo o aprile 2019). Il motivo? Non regalare aumenti economici alle banche che sono tornate ai livelli di redditività pre-crisi. Una golden-age da cui i bancari, sottoposti in questi anni a pesanti cure dimagranti anche per la concorrenza del fintech, non vogliono rimanere esclusi.