Economia

Adesso anche la pasta è un lusso, esplode il prezzo: si muove il garante

Il prezzo della pasta registra il +17,5% a marzo. Il ministro Urso convoca il Garante per la sorveglianza

Coldiretti ha accolto con soddisfazione la “corsa ai ripari” da parte di Urso e pone l’accento sul prezzo del grano, che definisce “sottopagato”. Si parla di circa 36 centesimi al chilo, un prezzo che non copre i costi di produzione che è inferiore di oltre il 30% rispetto allo stesso periodo scorso anno. Dall’altro lato, quello della pasta invece è aumentato il doppio dell'inflazione. “La pasta, - sottolinea la Coldiretti - è ottenuta direttamente dalla lavorazione del grano duro con l'aggiunta della sola acqua e non trovano alcuna giustificazione le divergenze registrate nelle quotazioni, con la forbice dei prezzi che si allarga e mette a rischio i bilanci dei consumatori e degli agricoltori”.

Questa distorsione si riflette anche sull’andamento dei prezzi medi al consumo. Secondo l'Osservatorio del ministero del Made in Italy infatti i prezzi per un chilo di pasta variano dai 2,3 euro di Milano ai 2,2 euro di Roma e ancora, dai 1,85 di Napoli ai 1,49 euro di Palermo; questo nonostante le quotazioni del grano siano perlopiù uniformi lungo tutta la Penisola a 38 centesimi di euro al chilo. Un'anomalia di mercato sulla quale, sostiene la Coldiretti: “È bene fare chiarezza anche sulla base della nuova normativa sulle pratiche sleali a tutela delle 200 mila imprese agricole che coltivano grano. I ricavi - conclude la Confederazione dei coltivatori - non coprono infatti i costi sostenuti e mettono a rischio le semine.  A tal proposito, le previsioni del Ministero dell’agricoltura e sovranità alimentare segnalano che le superfici agricole dedicate alla coltivazione di frumento sarebbero in flessione, per un investimento di 1,22 milioni ettari con una riduzione di circa il 2% rispetto all'anno precedente.