Economia
Agnelli, servitù part-time e prete che non la ricorda. Marella, nodo Svizzera
Nuovi dubbi sulla effettiva residenza elvetica. L'impegno saltuario dei domestici rischia di mettere spalle al muro John Elkann
Eredità Agnelli, Marella in Svizzera era quasi un fantasma. Il giallo della sua residenza fissa
La faida degli Agnelli passa inevitabilmente dalla Svizzera, John Elkann deve dimostrare che la residenza di nonna Marella fosse effettivamente in terra elvetica altrimenti rischierebbe di perdere l'impero dell'Avvocato. Si basa tutto su questo aspetto l'inchiesta che ha travolto il numero uno di Exor, indagato dalla procura di Torino, in seguito all'esposto di Margherita, sua madre. I miliardari in guerra - si legge su Il Fatto Quotidiano - litigano anche per la servitù che diventa fonte di prova. I contratti del personale di Marella Agnelli possono dimostrare con la presenza e gli orari se risiedeva effettivamente in Svizzera o ci andava solo in vacanza. La domestica Emilia Tavares Bras - in base a quanto risulta a Il Fatto - viene assunta nel 2012. Per 5.300 franchi al mese deve garantire la pulizia dello chalet di Lauenen. Nero su bianco, si stabilisce però che l’impegno cambi in base al periodo: durante la stagione estiva (da metà maggio a metà settembre) e quella invernale (dal 1º dicembre al 31 marzo) non potrà andare in ferie, lavorerà "9 ore o più", secondo le indicazione del datore, mentre nei periodi in mezzo e in assenza della famiglia 4 ore per cinque giorni la settimana.
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Un’altra governante - prosegue Il Fatto - viene assunta il 1º febbraio 2016. A Report aveva detto che le era stato proposto un contratto part-time, segno che in realtà era stato chiesto un impegno inferiore, ma lei lo voleva a tempo pieno o nulla. Confermava poi che nell’ultimo periodo Marella non ci stava mai, salvo a Natale o d’estate. E cosa dice il suo contratto? In effetti alla fine la spunta e ottiene da Marella Caracciolo un’assunzione a tempo pieno con stipendio netto mensile di 4.500 franchi e cinque settimane di ferie all’anno. Nella residenza torinese di Villa Frescot, certo ben più grande, erano 15. A rendere delicati questi contratti è anche il tema della validità: nello scontro legale tra Agnelli c’è una guerra di perizie che non finisce più, dal testamento di Marella alla cessione della nuda proprietà delle sue quote della cassaforte di famiglia e arriva fino ai contratti della servitù. Per gli atti ufficiali Marella viveva in Svizzera oltre sei mesi all'anno. Eppure, tra Lauenen e Gstaad, pochi la ricordano. Nemmeno il prete del piccolo paesino elvetico.