Economia

Alitalia, opzioni per Ita dopo la gara deserta. Verso l'ok alla Cig al 2023

Ora si apre la seconda fase con offerte più basse

Si va verso una cessione a sconto per il marchio Alitalia. Il valore di 290 milioni di euro attribuito all'asset ha mandato deserta la prima fase della gara, che si è chiusa ieri alle 14. All'avvio infatti, la procedura di gara consentiva solo offerte pari o superiori alla valutazione e ciò ha tenuto alla larga i potenziali acquirenti, compresa Ita, che aveva fatto sapere di considerare irrealistico il prezzo-base. Per la gara a questo punto si apre una seconda fase, che consente di accettare offerte più basse. C'è però una terza possibilità prevista dalla procedura: la cessione diretta a un soggetto individuato dai commissari di Alitalia.

La base d'asta per il marchio era pari a 290 milioni di euro, oltre Iva e oneri fiscali ai sensi di legge. "Le offerte vincolanti per la seconda fase dovranno essere presentate dai soggetti ammessi entro tre giorni dalla ricezione della seconda lettera di procedura con la richiesta di offerte vincolanti per la seconda fase", recita il bando di gara. E se anche la seconda fase dovesse andare deserta, "i commissari straordinari procederanno quindi alla cessione del brand senza vincoli procedurali nei confronti dell'operatore economico da essi individuato".

Il brand sarà reso disponibile al vincitore della gara entro il 31 dicembre 2021. Ita decollerà il prossimo 15 ottobre con 52 aerei e con 2.800 dipendenti all'inizio, per poi salire a 5.750 lavoratori a termine piano nel 2025, contro i 10.500 della ex compagnia di bandiera. Prevista anche un'alleanza internazionale perchè Ita non puo' sopravvivere da sola, come ha sottolineato Altavilla. E nelle ultime ore Delta ha avviato una "conversazione" con Ita per una possibile partnership, ma precisando che non ha interesse ad investire direttamente nella newco, riferiscono i media americani.

Ma proprio il piano industriale di Ita è al centro delle proteste dei lavoratori Alitalia, che da oltre un mese fanno sentire la propria voce nelle piazze di Roma e sotto la sua sede. Ieri è stato il turno delle lavoratrici Alitalia fare un sit in sotto il quartier generale della newco per manifestare contro i licenziamenti e la cessione della società. Oggi è in programma al Ministero del Lavoro il tavolo con i sindacati per chiudere la procedura di Cigs fino al settembre 2023 per i lavoratori Alitalia che non saranno assorbiti da Ita.