Economia
Arpe cresce nel web: cordata per il 7,4% di Triboo Media
Giulio Corno rispetta gli impegni presi per evitare l’obbligo di Opa lo scorso dicembre
Giulio Corno ringrazia Matteo Arpe: Sator Spa ha infatti individuato una cordata a composta da otto investitori (tra cui Sator stessa) che ha rilevato un 7,4% di Triboo Media, parte di quel 18,1% che Corno (tramite Compagnia Digitale Italiana) aveva acquistato lo scorso 3 dicembre dalla Digiz Holding Srl dell'ex amministratore delegato di Triboo Media, Alberto Zilli, classe 1987, ex "nerd" divenuto enfant prodige del web italiano, co-founder nel 2003 di AdvLab e due anni dopo di Triboo Media, grazie proprio all'incontro con Corno, uno dei tre figli di Gian Giacomo Corno, storico commercialista di Lissone.
Lo scorso dicembre Corno era salito al 50,81% di Triboo Media e per ottenere l'esenzione dall'obbligo di promuovere un'Opa si era impegnato a cedere a parti non correlate titoli eccedenti il 37,49% del capitale entro i successivi 12 mesi e a non esercitare nel frattempo i diritti di voto correlati alle azioni acquisite. Subito dopo l'uscita di Zilli, sostituito da Gabriele Mirra (in arrivo da Italiaonline), Triboo Media (che qualche settimana prima aveva acquisito dagli Amenduni per 3,75 milioni di euro il controllo di Brown Editore, proprietaria di Finanzaonline.com, Finanza.com e Borse.it), aveva rilevato per 2,7 milioni di euro Prime Real Time, concessionaria indipendente guidata da Cristina Pianura.
Ad agosto poi Triboo Media ha incorporato Grother Srl, holding di controllo di Triboo Digitale (società di e-commerce nata nel 2011 dalla fusione di Nascar, T-Buy e T-Shop), operazione al termine della quale i soci di Grother hanno ricevuto una partecipazione pari al 44,46% del capitale post-fusione di Triboo Media, mentre Corno è salito al 67,05%. E' poi seguita l'acquisizione del ramo di azienda della vicentina Fully Commerce (Gruppo Develon) relativo all'attività di progettazione e gestione di store ecommerce per 1,2 milioni di euro (il closing dell'operazione dovrebbe avvenire in questi giorni), mentre le concessionarie Leonardo Adv, Tag Advertising e Moboo sono state incorporate in Leonardo Adv, ridenominata Triboo Media Srl. Dalla quotazione, avvenuta a inizio 2014, Triboo Media ha rilevato in tutto 9 società, tra e-commerce, concessionarie pubblicitarie e siti editoriali, ristrutturandosi e dando vita a un gruppo integrato.
L'azionariato vede al momento Compagnia Digitale Italiana primo socio col 59,62% del capitale, mentre a First Capital fa capo il 5,55%. Tolto un 1,18% di azioni proprie detenute dalla stessa Triboo Media, il restante 33,65% del capitale è flottante sul mercato Aim Italia (ma Corno ha già dichiarato di voler approdare in futuro sul listino Mta). Nel frattempo i ricavi del primo semestre hanno sfiorato i 50 milioni di euro (post integrazione di Triboo Digitale), con un Ebitda di 5,88 milioni e un utile netto di 5,15 milioni. Una crescita che pare destinata a proseguire, anche perché Arpe, tramite Arepo BZ Sarl, è ancora consocio (col 20,99%) di Paolo Ainio in Banzai, con cui negli scorsi anni ha investito sia nell'e-commerce sia nell'editoria digitale.
Banzai, che stamane presenta il nuovo piano strategico 2017-2021 e che ha aperto in rialzo di oltre il 4% a Piazza Affari, ha però fatto una scelta diversa: da quando è arrivato Pietro Scott Jovane, in uscita da Rcs Mediagroup, ha ceduto alla Mondadori per 45 milioni di euro Banzai Media Holding, cui facevano capo i siti Giallo Zafferano, Pianeta Donna, Studenti, il Post, Soldionline e Liquida, e successivamente il 70% di Giornalettismo.com a Nexilia, uscendo così dal settore editoriale per concentrarsi sull'e-commerce, in particolare su ePrice (avendo anche ceduto Saldiprivati a Showroomprivè per 38 milioni di euro), tanto da mutare la denominazione da Banzai in ePrice.