Economia

Aspi, Cdp mette sul piatto 8 miliardi. 700 milioni per i danni del Morandi

La proposta vincolante della cordata Cdp-Macquarie-Blackstone scade a metà marzo

Cdp e i fondi Macquarie e Blackstone offrono 8 miliardi per l'88% di Autostrade e chiedono, al contempo, una "garanzia" per i danni indiretti legati al crollo del Ponte di Genova dal valore di massimo 700 milioni. E' questo, secondo quanto risulta a Radiocor, in estrema sintesi, il contenuto della lettera con la quale il consorzio ha formalizzato ieri sera ad Atlantia la proposta vincolante per la concessionaria, valorizzata dunque complessivamente 9,1 miliardi. Proposta che, come previsto, sarebbe condizionata all'approvazione del Piano economico finanziario e al Golden Power e che ha, come scadenza, il 16 marzo con la possibilità tuttavia di estenderla in caso fosse necessario sottoporla all'assemblea di Atlantia.

Domani, scrive l'agenzia, la proposta stessa verrà infatti esaminata dal board di holding che poi, verosimilmente, interpellerà i propri advisor per una nuova valutazione di Aspi per sottoporre infine il dossier agli azionisti, cosa che tuttavia richiederà tempi tecnici.

La cosiddetta manleva sui danni indiretti legati alla tragedia del Morandi si sostanzia dunque in una garanzia, di massimo 700 milioni imputati all'88% di Aspi, che dovranno essere messi a disposizione dalla holding: l'eventuale petitum verra' gestito da Cdp-fondi, nel caso ovviamente rilevino il controllo di Aspi.

Quest'ultima, va ricordato, ha già pagato danni diretti legati al crollo del Morandi per circa 800 milioni, di cui quasi 300 milioni per la ricostruzione del ponte. Se tutta la garanzia venisse utilizzata il valore dell'88% di Aspi scenderebbe dunque a 7,3 miliardi.