Economia
Atlantia, di Patuanelli e Lupo le telefonate con il "licenziato" Castellucci
Ma potrebbero essere anche altri i ministri e i politici che cercavano l'ex Ceo della holding dei Benetton già uscito dal gruppo. Le intercettazioni secretate
Una bomba sotto il governo? Parrebbe di sì, a giudicare dalle indiscrezioni rivelate questa mattina da Repubblica in relazione ad alcuni pezzi dell’inchiesta “Integautos” sulle barriere fonoassorbenti che ha portato agli arresti domiciliari dell’ex amministratore delegato di Atlantia Giovanni Castellucci. L’articolo del quotidiano del gruppo Gedi riporta che da pezzi dell’inchiesta non ancora depositati e da intercettazioni secretate emerge che "non era Castellucci a chiamare ministri e politici, ma che questi cercavano lui”. Rivelazioni che pare arrivino direttamente dalla Procura di Genova.
Chi sarebbero dunque questi ministri che ancora ad ottobre interloquivano con Castellucci, nonostante al manager fosse stato dato il benservito dal consiglio di amministrazione di Atlantia il 17 settembre? Mentre la titolare delle Infrastrutture Paola De Micheli smentiva ogni contatto con il manager, rumors del primo pomeriggio, che sono rimbalzati dalla Capitale, hanno messo in cima alla lista il titolare dello Sviluppo economico Stefano Patuanelli. Il quale nel tardo pomeriggio, contattato dall’AndKronos, alla domanda: “Ha incontrato lei l'ex amministratore delegato di Atlantia?”, ha candidamente ammesso: “Sì, abbiamo parlato di Alitalia, perché Atlantia era parte della cordata che doveva rilevare Alitalia. Castellucci inoltre, interloquiva anche con Lufthansa per qualche tempo dopo la sua uscita da Atlantia (come emerge dalle carte dell'ordinanza, ndr). Ovviamente Castellucci non ha mai avuto da me alcun mandato né io gli ho mai proposto alcun incarico" (mentre il manager si spingeva con l'interlocutore tedesco per un ruolo operativo di primo piano, ndr).
A discolpa del ministro grillino, c’è da dire che il deus ex machina della galassia di Ponzano, Gianni Mion, manager di fiducia (ora ex, stando alle intercettazioni che lo riguardano) dei Benetton, voleva il colosso tedesco come partner industriale a capo della cordata per rilevare Alitalia e non gli americani di Delta. Una condicio sine qua non per arrivare alla firma.
Quindi, al dicastero di Via Veneto serviva un interlocutore per cercare di sistemare velocemente lo scottante dossier Alitalia, mentre la ex compagnia continuava a bruciare la cassa dell’ennesimo prestito ponte e imperversavano scadenze più volte rinviate dal Mise per trattative che non arrivavano mai al closing. E oltre a Patuanelli, quali sono gli altri ministri e politici che potrebbero emergere da altre carte giudiziarie?
Stando a quanto rivela Annalisa Chirico del Foglio, la “Lupo” citata da Castellucci nelle intercettazioni della telefonata del manager del 24 ottobre con l'amministratore delegato di Air Dolomiti (controllata Lufthansa) Michael Eberarth è Giulia Lupo, la senatrice 5Stelle, ex hostess, incaricata dal compagno di partito Patuanelli di gestire il file per il rilancio della compagnia.
Affaritaliani.it ha provato a contattare la senatrice grillina, ma non è stato possibile avere una conferma. Insomma, com’è possibile che, mentre da una parte agitavano moralmente lo spettro della revoca della concessione dopo la tragedia del ponte Morandi, membri dell’esecutivo trattavono con quella che il Gip di Genova Paola Faggioni ha definito "una personalità spregiudicata e incurante del rispetto delle regole, ispirata a una logica strettamente commerciale personalistica, anche a scapito della sicurezza collettiva” e che non aveva più nessun incarico operativo in Atlantia?