Economia

Autostrade, azionisti esteri contro la revoca. La Cina convoca l'ambasciatore

Anche i tedeschi di Allianz (al 7%) sono alla finestra, Merkel: "Curiosa sull'esito del Cdm su Autostrade"

Autostrade, azionisti esteri contro la revoca

La questione della revoca di Autostrade non è solo una vicenda italiana. Il Consiglio dei ministri in programma oggi avrà altri spettatori interessati e sono gli azionisti esteri, che dopo le parole di ieri di Conte, che di fatto ha anticipato il verdetto di revoca a Borsa ancora aperta, accusando i Benetton di "voler prendere in giro gli italiani", hanno subito drizzato le orecchie. E' scattato l'allarme rosso - si legge sul Messaggero - anche tra i soci stranieri, cioè il gruppo tedesco Allianz (che ha il 7% con altri partner) e il maxi fondo cinese di Stato Silk Road Fund (5%) che, pur con modalità diverse, hanno chiesto lumi sul futuro.

A difendere l'investimento del colosso assicurativo tedesco ci ha pensato addirittura la Cancelliera Angela Merkel che, dopo il vertice con Conte, ha detto di esser "curiosa sull'esito del consiglio dei ministri su Autostrade". Non meno forte la presa di posizione di Pechino che avrebbe chiamato l'ambasciatore italiano Luca Ferrari a rapporto. Senza la concessione autostradale Aspi di fatto non vale praticamente nulla. Lo spettro dell'insolvenza che incombe su Autostrade per l'Italia, non fa paura solo agli obbligazionisti e ai 7.300 dipendenti, ma è diventato un caso internazionale.

ASPI: FARNESINA, 'AMBASCIATORE A PECHINO MAI CONVOCATO DAI CINESI'

"Con riferimento a quanto riportato da alcuni organi di informazione, relativamente a 'spiegazioni' richieste dal fondo governativo cinese Silk Road Fund all'ambasciatore d'Italia a Pechino, Luca Ferrari, in merito alle decisioni del Governo italiano sul futuro di Aspi, si informa che la notizia è assolutamente priva di fondamento e che l'Ambasciatore non è stato oggetto di alcuna convocazione da parte cinese". E' quanto si legge in una nota della Farnesina.