Economia
Banca IMI: risultato netto +64,2% sul primo semestre dello scorso anno
Micillo (Banca IMI): “Nel primo semestre del 2019 la Divisione CIB di Intesa Sanpaolo si è confermata tra i principali ‘motori’ del Gruppo"
Banca IMI: risultato netto consolidato a 710 milioni di euro, in crescita del 64,2% rispetto ai 433 milioni del 30 giugno 2018; forte crescita negli interessi netti (+43,7%) e dei profitti da operazioni finanziarie (+65,1%)
Il Consiglio di Amministrazione di Banca IMI, la banca d’investimento del Gruppo Intesa Sanpaolo guidata dall’amministratore delegato Mauro Micillo e dal direttore generale Massimo Mocio, riunitosi nei giorni scorsi sotto la presidenza di Gaetano Miccichè, ha approvato i consuntivi individuale e consolidato al 30 giugno 2019.
Banca IMI, Micillo: "Il risultato netto di Banca IMI, in crescita del 64,2% sul primo semestre dello scorso anno, è stato davvero straordinario; soprattutto considerando che il 2018 è stato un anno record"
Mauro Micillo, Responsabile della Divisione Corporate e Investment Banking di Intesa Sanpaolo e Amministratore Delegato di Banca IMI, ha dichiarato: “Nel primo semestre del 2019 la Divisione CIB di Intesa Sanpaolo - che comprende anche le attività di Banca IMI - si è confermata tra i principali ‘motori’ del Gruppo. In questo contesto, il risultato netto di Banca IMI, in crescita del 64,2% sul primo semestre dello scorso anno, è stato davvero straordinario; soprattutto considerando che il 2018 è stato un anno record.
I risultati della Divisione CIB sono frutto di un lavoro avviato nel tempo dal CEO Carlo Messina e sono stati ottenuti grazie all’adozione di un modello di business diversificato che ha visto crescere le attività oltre confine, attraverso un processo graduale e organico, che ci ha portati a ottenere circa il 50% dei ricavi da clientela estera.
Siamo particolarmente orgogliosi di aver portato numerosi clienti e investitori italiani e internazionali ad adottare, negli ultimi mesi, i principi ESG (Environment/Social/Governance) e di aver ulteriormente rafforzato il nostro impegno per la diffusione dell’economia circolare, finalizzando importanti operazioni a livello europeo. La nostra macchina operativa, alla costante ricerca di una sempre maggiore efficienza, ha registrato un cost/income del 24,2%, a livelli nettamente inferiori alla media dei nostri migliori competitor europei, e un rapporto Proventi Operativi Netti / Risk Weighted Assets (efficienza nell’allocazione del capitale) al 4.8%, ai vertici in Europa.
Infine, dopo l’accordo con Rubicon Capital di alcuni mesi fa nell’ambito del programma Originate To Share presentato nel Piano d’Impresa 2018-2021, contiamo di annunciare nei prossimi mesi importanti accordi con diversi player internazionali, relativi alla fase della condivisione del rischio prevista dal programma”.
Risultato netto consolidato
Il consuntivo semestrale evidenzia un utile netto consolidato di 710 milioni di euro. Il risultato si mostra in aumento di oltre il 64% rispetto ai 433 milioni al 30 giugno 2018 grazie all’andamento dei ricavi, caratterizzati da un robusto livello di interessi netti - in progressiva crescita da inizio anno (+43,7% rispetto al semestre di confronto) e da profitti da operazioni finanziarie (+65,1% rispetto al semestre di confronto).
Margine di intermediazione
I ricavi del 2Q19 – di 841 milioni – posizionano il trimestre ora concluso ai livelli più elevati mai raggiunti, e conducono il margine di intermediazione del semestre a 1.358 milioni di euro (+45,1%, in crescita di 422 milioni). Alla sua formazione hanno contribuito le attività di CapitalMarkets per 1.176 milionidi euro e di Investment Bankinge Structured Finance per 182 milioni di euro.
Risultato della gestione operativa
Grazie ad una struttura dei costi operativi sotto controllo (a 229 milioni, in calo del -1,6%) l’effetto di più alti ricavi si trasferisce integralmente al risultato della gestione operativa, che si porta a 1.129 milioni di euro (+60,6% rispetto al 30 giugno 2018), portando il cost/income ratio al 16,9% rispetto al precedente 24,9%.
Accantonamenti, rettifiche di valore nette e altri oneri incidono per complessivi 63 milionidi euro; l’importo include 59 milioni di contributi versati per il 2019 ai Fondi di Risoluzione Unico Europeo ed Italiano.
Fattore chiave della performance economica è stata anche la crescita del totale attivo di bilancio, salito a 203 miliardi dai 165 miliardi del 31 dicembre 2018. Oltre alla crescita organica dei portafogli titoli del banking book si assiste all’aumento degli impieghi per cassa di finanza strutturata e degli investimenti in titoli del portafoglio HFT.
L’attenta gestione dei rischi di mercato fa scendere a fine semestre i Risk Weighted Assets a 31,6 miliardi di euro, dai precedenti 34,3 miliardi di euro al 31 marzo 2019.
I fondi propri ai fini di vigilanza al 30 giugno 2019 sono pari a 4.951 milioni di euro; l’importo non tiene conto in alcuna misura del risultato di periodo.