Economia

Banca Marche: "Il crac? Origine in fidi alle imprese e rapporti familiari"

di Redazione Economia

Le pratiche per gruppi che avevano come soci volti noti del mondo politico-economico, dal gruppo di Calamante a Daniela Santanchè

Crac Banca delle Marche, all'origine della voragine "fidi spregiudicati e rapporti familiari"

Il Tribunale di Ancona ha condannato sei imputati per bancarotta fraudolenta e ha assolto altri sei per la gestione deviata della Banca Marche, dichiarata insolvente nel 2016. La Procura contestava la concessione di finanziamenti in spregio alle norme bancarie. La sentenza di condanna dei vertici ripercorre le vicende salienti che hanno creato la voragine, vicende e imprese che girano intorno all’ex direttore Massimo Bianconi, alla sua famiglia, ai suoi contatti.

LEGGI ANCHE: Extraprofitti banche, Meloni: "Con i soldi aiuti alle famiglie in difficoltà"

Scrive Il Resto del Carlino: il gruppo Casale De Gennaro, ad esempio, era a rischio default, tutte le banche avevano negato ulteriori fondi, ma Banca Marche concede 100 milioni, con un’istruttoria in due giorni "gestita da Paci, Vallesi e Bianconi". "Bianconi si impegnava ad assicurare alle società del romano un accesso facilitato al credito, e Casale avrebbe riutilizzato parte delle liquidità in investimenti di interesse di Bianconi e in particolare, per pagare la locazione dell’immobile romano di via Archimede, gestito da una società della moglie e della figlia di Bianconi".