Banche, Pwc: pulizia da 60 miliardi di sofferenze nel 2017
Una pulizia da oltre 60 miliardi di euro di crediti deteriorati per i bilanci bancari. E' l'entità del valore delle transazioni sugli Npl che andranno ad alleggerire il pesante fardello dei non performing loans delle banche italiane con cui si chiuderà il 2017. Lo prevede il colosso della consulenza Pwc nel rapporto dedicato al mercato italiano degli Npl che viene definito "The Place to Be", cioe' 'il posto giusto' per gli operatori del settore.
I volumi di Npl in Italia restano i piu' elevati in Europa, essendo pari a 324 miliardi di euro a fine 2016. Lo scorso anno, tuttavia, lo stock ha segnato una flessione del 5%, la prima dal 2008, quando era iniziata la 'lievitazione' della massa degli Npl che ha visto un tasso d'incremento medio 2008-2015 del 22%. "Con una riduzione prevista di 60-70 miliardi, il 2017 e' un anno importante per gli Npl".
"E' stata presa la strada giusta, ma visti i numeri della massa che resta, il problema non e' superato", ha commentato Pier Paolo Masenza, financial services deals leader di Pwc, alla presentazione del rapporto, aggiungendo che "c'è ancora molto da fare, ma gli interventi compiuti a vario titolo hanno dato una buona mano, come dimostra l' andamento dei titoli bancari in Borsa e dello spread".
Il cammino che separa l'attuale tasso degli Npl italiani pari al 18% (dati Fmi) dall'asticella del 7% di sicurezza definita dalla Bce, resta d'altro canto lungo. Come ha indicato Fedele Pascuzzi, business recovery services leader di Pwc, lo stock degli Npl andrebbe ridotto di altri 120 miliardi per arrivare a livelli di normalizzazione. Di fatto si tratterebbe di tornare ai livelli di crediti deteriorati del 2009, quando gli Npl erano 132 miliardi, pari al 7.8% (dati Pwc) dei crediti totali.