Economia
Bce, gli occhi del mercato su Draghi. Braccio di ferro a Francoforte
E i problemi non si limitano al Qe: un tasso sui depositi che scende ancor piu' sotto zero comprime i margini d'interesse bancari. I colossi europei, a partire da Deutsche Bank, gridano l'allarme da anni. Anche l'Abi, in una lettera inviata dall'Associazione bancaria italiana (Abi) a Draghi e al governatore di Bankitalia Ignazio Visco, ha fatto ieri presente "la necessità che la prosecuzione di una politica monetaria altamente accomodante sia accompagnata da misure che ne mitighino gli effetti negativi sulla redditivita' delle banche, quali, ad esempio, un sistema a più livelli per la remunerazione delle riserve".
Goldman Sachs, in un report, stima che dal 2014 a oggi le banche europee ci hanno rimesso qualcosa come 24 miliardi. Cosi' tanti soldi, per un'industria gia' in ginocchio, da rendere "fondamentale che un tiering accompagni ulteriori tagli dei tassi". Funzionerebbe così: una porzione dei depositi a un giorno di liquidità che le banche fanno alla Bce sarebbe esentata dal dover versare alla Bce un tasso pari a 0,5 o 0,6% (questa e' la conseguenza dei tassi negativi). E per addolcire la pillola è in arrivo il nuovo Tltro.
Draghi, insomma, dovrà essere assai creativo: perchè a molti appare ormai chiaro che i tassi negativi rischiano di spingere le banche a dare meno prestiti, disfando cosi' ogni giorno la tela costruita dal presidente della Bce per stimolare l'economia europea. Intanto sui mercati, le attese degli investitori sono elevate.