Economia

Bce, previsioni al rialzo: crescita Pil UE del +5% e inflazione +2,2%

Gli analisti della "banca dell'eurozona" hanno rivisto le proprie stime sulla ripresa economica dell'Unione Europea nel breve e medio periodo

La Bce alza le previsioni: Pil zona euro a quota +5%, sale anche inflazione a 2,2%

Previsioni al rialzo. “Dopo le politiche di bilancio significativamente espansive messe in campo dall’inizio della pandemia, gli ultimi mesi hanno visto l’adozione di un numero limitato di misure di ulteriore stimolo, dato che i documenti programmatici di bilancio per il 2022 sono ancora in preparazione e la ripresa economica sembra procedere a un passo lievemente più sostenuto del previsto”.

É quanto si legge nell'ultimo bollettino della Bce, in cui si precisa che “di conseguenza, le proiezioni macroeconomiche formulate a settembre 2021 dagli esperti della Bce prevedono un miglioramento delle prospettive di bilancio per l’area dell’euro rispetto all’esercizio dello scorso giugno. Mentre nel 2021 il rapporto tra disavanzo e Pil dovrebbe rimanere elevato, al 7,1 per cento, dopo il 7,3 del 2020, il successivo miglioramento dovrebbe essere rapido, a fronte del rallentamento della pandemia e il consolidamento della ripresa economica.

Si prevede pertanto una diminuzione di tale rapporto al 3,0 per cento nel 2022 e al 2,1 nel 2023, alla fine dell’orizzonte temporale della proiezione. Di riflesso a tali sviluppi, il debito dell’area dell’euro dovrebbe raggiungere un picco appena inferiore al 99% del PIL nel 2021, per poi scendere a circa il 94% del PIL nel 2023”.

“Le proiezioni macroeconomiche formulate dagli esperti della Bce a settembre 2021 prevedono una crescita annua del Pil in termini reali pari al 5% nel 2021, al 4,6% nel 2022 e al 2,1% nel 2023”. “Rispetto all’esercizio condotto a giugno dagli esperti dell’Eurosistema, le prospettive per il 2021 sono state riviste al rialzo (erano al 4,7%, ndr.) principalmente per effetto dei risultati più solidi del previsto nel primo semestre dell’anno; le cifre relative al 2022 e al 2023 rimangono sostanzialmente invariate”.

L'area euro, si legge nel rapporto, è andata “procedendo verso una forte crescita nel terzo trimestre” e “le informazioni più recenti indicano un ulteriore miglioramento dell'attività dell'area dell'euro nel secondo semestre del 2021”. “Nel medio periodo”, prevede la Bce, “ci si attende un deciso recupero dell'economia”.

Ma non è tutto. Gli esperti della Bce rivedono al rialzo a settembre anche le stime di quest'anno dell'inflazione dell'area euro. Si prevede “un tasso di inflazione annuo del 2,2 per cento nel 2021, dell’1,7 per cento nel 2022 e dell’1,5 per cento nel 2023, rivisto al rialzo rispetto alle proiezioni dell’esercizio di giugno”, rispettivamente dell'1,9% e dell'1,5% per il 2022 e 2023.

“Rispetto alle proiezioni di giugno è stata rivista al rialzo anche l’inflazione al netto della componente energetica e alimentare, che si collocherebbe, in media, all’1,3 per cento nel 2021, all’1,4 per cento nel 2022 e all’1,5 per cento nel 2023”.

Le spinte sull'inflazione di fondo, quella “core” calcolata al netto di carburanti e alimentari, “si sono intensificate”, scrive ancora la Bce, spiegando che con la ripresa economica “è atteso un rialzo dell'inflazione di fondo nel medio periodo”. Tuttavia il rialzo dovrebbe essere graduale e le misure delle aspettative di inflazione complessiva a più lungo termine “hanno continuato ad aumentare, ma continuano a collocarsi a una certa distanza dall'obiettivo del 2% perseguito dalla Bce”.