Economia
Bonomi smantella il programma di Cdx: flat tax-prepensionamenti insostenibili
Per il numero uno di Confindustria, Carlo Bonomi, la vera emergenza a cui deve guardare l'Italia è quella energetica
Confindustria, il monito di Bonomi: "Energia e finanza pubblica sono i due fronti d'emergenza del Paese"
Stoccata del numero uno di Confindustria, Carlo Bonomi, alla coalizione del Centrodestra, che, uscita vittoriosa dalle elezioni del 25 settembre, si appresta a guidare il Paese: "Non possiamo permetterci immaginifiche flat tax e prepensionamenti. Energia e finanza pubblica sono due fronti emergenza che non possono ammettere follie", ha scandito il numero uno di Confindustria, Carlo Bonomi, nel corso dell'assemblea degli industriali di Varese. "Ci auguriamo la formazione di un governo in tempi rapidi. Non tifiamo ne' per uno e ne' per l'altro. Proponiamo misure e giudichiamo cosa viene fatto", ha detto il presidente di Confindustria.
Confindustria, Bonomi: "Sul fronte energetico l'Italia da sola non può farcela da sola"
Il prossimo Governo "deve avere ben chiaro che bisogna salvare il sistema industriale dalla crisi energetica, è una questione di sicurezza nazionale. Il nuovo Governo deve sapere che senza industria non c'e' l'Italia", ha ribadito Bonomi. Sull'energia "serve una Europa che condivida gli sforzi, non si può essere uniti sulle sanzioni e poi sull'energia divisi lasciando che ogni Paese si muova autonomamente. Sull'energia l'Italia non può farcela da sola".
"Servono misure condivise che superino i veti sin qui posti, non solo da Orban, ma da Germania e Olanda", ha esortato Bonomi, sottolineando che "sull'energia serve un'Europa che condivida sforzi e misure esattamente come si è dimostrata capace di fare sul fronte delle sanzioni. Non si può essere uniti sulle sanzioni e poi sull'energia ogni Paese fa da solo, lasciando i Paesi più esposti, come l'Italia, che non ha risorse proprie". "La condivisione e la solidarietà non possono esistere su un tema sì e sull'altro no, altrimenti il rischio è di esporre imprese e famiglie a colpi asimmetrici. Oltre al rischio di devastare l'idea di Europa comune", ha concluso il presidente di Confindustria.