Economia
Borsa, Omicron torna a far paura: lunedì nero per l'Europa, Milano rossa
A pesare anche i tagli di tassi in Cina e lo stop del maxi piano infrastrutturale del presidente americano Joe Biden
La banca centrale cinese riduce i costi di finanziamento per le banche, Biden stoppa il maxi piano e Omicron avanza: listini europei in sofferenza
La banca centrale cinese taglia il Loan prime rate (Lpr), riducendo così i costi di finanziamento per le banche: il tasso a un anno passa dal 3,85% al 3,80%, mentre quello a cinque anni resta invariato al 4,65%. La mossa ha l'obiettivo di aumentare la liquidità del sistema bancario per i finanziamenti alle imprese.
Per molti osservatori è la risposta a un rallentamento dell'economia più marcato del previsto. Il presidente americano Joe Biden stoppa il maxi piano infrastrutturale, mentre la variante Omicron accelera l'avanzata in tutta Europa. E i listini azionari europei affossano, confermando il clima da lunedì nero che ha già penalizzato le Borse asiatiche.
Il "no" annunciato dal senatore democratico Joe Manchin al piano 'Build back better' da circa 2mila miliardi di dollari ha infatti annullato al momento ogni possibilità di approvazione, togliendo dal tavolo un fattore che il mercato aveva salutato come elemento fondamentale per sostenere la ripresa post Covid.
In particolare, Tokyo ha perso oltre il 2%, con l'indice Msci Asia Pacific Index ai minimi da 13 mesi. In Europa, a metà mattinata, il Ftse Mib di Piazza Affari perde l'1,99%. A Parigi il Cac 40 cala dell'1,07% riducendo la perdita rispetto all'apertura, a Francoforte il Dax scende dell'1,89% e a Londra l'Ftse 100 cede l'1,13%.
Tra i titoli milanesi a maggiore capitalizzazione, sopra la parità solo Diasorin (+1,16%), che approfitta della prospettiva di una nuova centralità dei test nella strategia di lotta al Covid. Volatile Tim, che dopo aver aperto in coda al Ftse Mib con un calo di oltre il 3% ora limita i danni a -1,09%.
Male le banche, con Mediobanca in calo del 3,54%. Gli investitori scelgono di parcheggiare la liquidita' sui titoli di Stato, con i rendimenti sui Treasuries in calo all'1,36%, e sull'oro, che avvicina i massimi da tre settimane. Sul mercato dei cambi, euro in lieve calo a 1,1257 dollari da 1,1277 venerdì in chiusura.
La moneta unica vale anche 127,73 yen (da 128,10), mentre il rapporto dollaro/yen e' a 113,47 (113,73). Perde quota il prezzo del petrolio: il contratto gennaio del Wti cede il 3,28% a 68,40 dollari al barile, mentre la consegna febbraio sul Brent scivola del 2,79% a 71,47 dollari.