Economia
Borse giù dopo doccia fredda su negoziati Mosca-Kiev. A Milano banche in rosso
Svanito durante la seduta l'effetto delle parole di ieri di Jerome Powell (Fed) sulla forza dell'economia Usa. A Milano tornano nella bufera le banche
Il mercato valuta il rischio di limitazioni o rinvii dei previsti piani di remunerazione degli azionisti delle banche
La doccia fredda sui negoziati tra Russia e Ucraina, con le parti che definiscono ancora lontano un accordo che consenta almeno un cessate il fuoco, colpisce le Borse europee, che a fine giornata chiudono contrastate. Gli indici erano tuttavia partiti col piede giusto grazie alle rassicurazioni del presidente della Fed, Jerome Powell, sulla forza dell'economia americana e sulla sua capacità di superare la stretta di politica monetaria avviata ieri e al buon andamento dell Borse asiatiche, ancora al traino del settore tech cinese.
A Piazza Affari il Ftse Mib ha chiuso in calo dello 0,66%, zavorrato soprattutto dal comparto bancario, sui timori che la guerra in Ucraina possa portare a una limitazione o un rinvio della prevista remunerazione degli azionisti. Mercoledì, il capo della Vigilanza Bce, Andrea Enria, ha assicurato che non sono alla studio nuovi interventi generalizzati di stop ai dividendi, come avvenuto in occasione della pandemia di Covid-19, sottolineando che come sempre le valutazioni sulla remunerazione dei soci saranno condotta caso per caso. A Francoforte il Dax40 ha terminato in calo dello 0,36% mentre a Parigi il Cac40 e' salito dello 0,36% e ad Amsterdam l'Aex dello 0,56%.
Guardando ai titoli, Banco Bpm ha perso il 4,9%, Unicredit il 4,48%, Intesa Sanpaolo il 3,54% e Bper il 2,97%. In testa al listino ha chiuso Diasorin (+7,75%), grazie ai conti 2021 sopra le attese annunciati ieri e alle prospettive incoraggianti sul 2022. Con il rialzo del prezzo del greggio, hanno avuto una performance positiva i titoli del comparto petrolifero. Tenaris ha guadagnato il 3,67%, Eni il 2,66% e Saipem ha fatto ancora meglio con un +4,10%. Oggi Saipem ha annunciato di essersi aggiudicata un contratto da Aker Bp per una campagna di perforazione al largo delle coste della Norvegia da 325 milioni di dollari.
Gli acquisti hanno premiato Iveco Group (+3,44%), in una seduta ha visto sul finale il recupero di alcuni titoli del comparto auto, dopo che erano rimasti in calo per la quasi tutta la giornata. Stellantis ha perso il 2,28%, Cnh Industrial ha guadagnato lo 0,54%, Ferrari lo 0,64%, quando la holding Exor e' scesa dello 0,67%. Giornata positiva per Moncler +2,36% e Atlantia +2,08%. Ha mostrato un recupero anche Leonardo (+1,52%). In rosso, oltre alle banche, anche il risparmio gestito: Finecobank in particolare ha ceduto il 4,21% e Azimut e' scesa dell'1,48%, quando Banca Mediolanum e' scivolata dello 0,67% e Banca Generali dello 0,63%.
Deboli Poste Italiane -2,08%, Buzzi Unicem -1,97% ed Enel -1,79%. Sul finale ha ritrovato il segno piu' A2A (+0,30%) in scia ad altri titoli del comparto utility. A2A oggi ha pubblicato i conti 2021 e ha annunciato l'interruzione delle trattative con Ardian sulla creazione della partnership relativa alla generazione e fornitura di energia. Il gruppo ha chiuso il 2021 con un utile netto consolidato a 504 milioni (+38% rispetto al 2020) da cui deriva una proposta di dividendo di 0,0904 euro per azione (0,0824 euro a titolo di dividendo ordinario e 0,0080 euro a titolo di dividendo straordinario). I ricavi sono saliti del 69% a 11,549 miliardi di euro.
Sul mercato dei cambi, la moneta unica passa di mano a 1,1113 dollari (1,1047 in avvio e 1,1005 ieri in chiusura), e a 131,644 yen (131,18 e 130,40), quando il dollaro vale 118,448 yen (118,74 e 118,49). Il rublo e' scambiato a 104,125 per un dollaro, da 102,25 questa mattina e 98,5 ieri. Infine, e' in rialzo il prezzo del greggio: il contratto scadenza Maggio sul Brent del Mare del Nord sale dell'8,7% a 106,56 dollari al barile e quello consegna Aprile sul Wti dell'8% a 102,64 dollari al barile.
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