Economia

Borse, Tamburi: "Aspettare che si plachino. Poi comprare. I mercati saliranno"

Buddy Fox

Giovanni Tamburi, uno degli investitori italiani più esperti, spiega su Affaritaliani.it la sua ricetta per gestire il difficile momento dei mercati

Dopo il più fantastico gennaio a memoria d'uomo, la Borsa come una spiaggia tropicale assolata, dove i guadagni piovevano dal cielo, con i giorni della merla la temperatura è scesa in picchiata raggelando gli operatori di tutto il mondo. Col segno meno c'è chi si è buscato un raffreddore, chi l'influenza e qualcuno pure la polmonite. Dal calore dell'euforia al gelo del panico: tutti a chiedersi, che fare, dove andare, che atteggiamento scegliere. Quanto il gioco si fa duro - recitava il protagonista di un famoso film - è allora che i duri iniziano a giocare. Qui non si tratta di inizi, perchè Giovanni Tamburi, fondatore della Tamburi Associati, sul campo ci sta da un pezzo e vittoriosamente. La stella polare che gli fa da guida, così ben illustrata nel suo libro "Prezzi&Valori - l'enterprise value nell'era digitale" (Borsa, private equity, M&A, premi, sconti, errori e prospettive), splende luminosa nel cielo: indica che il mercato azionario continuerà ad essere la più grande fonte di rendimento, anche nei prossimi anni, a patto che si sappiano scegliere le aziende "giuste". 

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Dottor Tamburi, visto che siamo nella settimana sanremese le canto una canzone e vediamo cosa le viene in mente: "La festa è appena cominciata, è già finita...". Non so se Sergio Endrigo si spaventerebbe oggi, ma credo che molti risparmiatori dopo un gennaio solare siano nel panico. Lei come sta?
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Sto bene, sereno come sempre, un po’di volatilità c’era da aspettarsela, ma non pensavo che le macchinette, i robot e gli algoritmi facessero tanta confusione. In effetti non solo i risparmiatori ma anche molti investitori si spaventano facilmente, così come fino a qualche giorno fa tutti si facevano supinamente trascinare dai rialzi. Che tristezza".

Il tema che si ripropone è sempre lo stesso, il pericolo tassi e inflazione. Gundlach che a Wall Street è considerato il re dei bond ha dichiarato che di questo passo il decennale Usa cannibalizzerà l'indice S&P500, riesco a spaventarla?
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L’inflazione è una fesseria enorme. Credo di essere stato uno dei pochi al mondo che ha avuto il coraggio di scrivere in un libro che questa ricerca affannosa di governi e banche centrali verso il riaccendersi dell’inflazione era una assurdità, però se gente come la Yellen, Draghi e il presidente della banca del Giappone dichiaravano che il modo migliore per uscire dalla crisi fosse quello di creare inflazione, dopo avere tutti predicato per decenni che l’inflazione era la bestia nera da combattere, ero a dir poco confuso. Oggi lo sono ancora di più, ma la verità vera per me è un’altra; il mercato non ha voglia di scendere ed inventa queste stupidaggini per fare pressione psicologica su Powell che, come altri suoi predecessori, potrebbe essere tentato di essere un po’ più duro. Anche per farsi notare. Di fatto questo tipo di strategia sta perfettamente riuscendo nel proprio intento".

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Lei in passato è sempre stato molto scettico sulle banche italiane, ma sul Paese Italia, su quelle che lei chiama "le belle aziende", è molto esposto, che ne pensa di quest'incursione da pirata di Rai Dalio?"
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Ray Dalio ha fatto un ragionamento banale: i mercati sono ai massimi, l’Italia ha corso più di altri, e adesso abbiamo anche delle incertissime elezioni alle porte. Cosa di meglio che giocarci contro e fare un po' di can can? A mio avviso, se non si sbriga a chiudere i suoi short, almeno su certe aziende che un po’ credo di conoscere, rischia di bruciarsi le dita".

E' pur sempre il fondatore del più grande fondo speculativo al mondo, ha raddoppiato e poi triplicato le posizioni al ribasso sulla nostra finanza. Possibile che sia stato colto da un attacco di senilità?
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Ho già detto come la penso, però va sottolineato che sono un ottimista e un positivo, non so cosa sia uno short; forse oggi shorterei Tesla".

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Gioco l'ultima carta, il carico da novanta: l'ultima dichiarazione di Icahn, uno dei decani a Wall Street vicino a Trump. Proprio l'altro giorno ha esposto i suoi timori e cioè una replica in stile 1929. Cosa fa ora, sorride o si dispera?
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Se apre in una delle prime pagine il mio Prezzi & Valori ritroverà un bellissimo grafico di Stockwists in cui metto in fila le previsioni di crolli di gente di tutti i tipi, economisti, guru, banche, dal 2010 in poi; finora hanno tutti sbagliato alla grandissima ed anche i cali di questi giorni sono marginali rispetto ad anni e anni di rialzi, poi in futuro si vedrà. Noi nel frattempo abbiamo investito più di chiunque altro in Italia nel nostro mondo, e non siamo certo pentiti, anzi! Poi per prudenza qualcosa nelle settimane scorse lo avevamo anche alleggerito. Comunque sia, non vedo proprio un nuovo '29, perché le stesse banche centrali hanno capito che va evitato a tutti i costi ed oggi ne hanno i mezzi, come stanno dimostrando e come hanno fatto costruendo il famoso telone protettivo sotto a tutto. Ma perché voi dei media avete l’ossessione dei crolli? Sembra che abbiate in mente solo quello".

(Segue...)