Economia

Borse: tonfo di Wall Street. Trump attacca la Fed: "Impazzita"

Borse: tonfo a Hong Kong e Shanghai in caduta dopo il tonfo di Wall Street

Borse: tonfo a Hong Kong e Shanghai in caduta dopo il tonfo di Wall Street

 

La Borsa di Tokyo chiude in calo quasi del 4% e piu' in generale il contraccolpo ha investito tutti i mercati asiatici, dopo lo scivolone di ieri a Wall Street, a cui e' seguito un nuovo duro attacco del presidente Donald Trump alla Fed, accusata di "essere impazzita" per la decisione di rialzare i tassi di interesse. A Tokyo l'indice Nikkei del 3,89% a 22.590. Prima della chiusura Shanghai perde il 4,77% e Hong Kong il 3,75%. Ieri Wall Street ha subito il perggior calo dell'era Trump. Gli investitori si sono improvvisamente precipitati a vendere titoli sopravvalutati, in particolare nel settore tecnologico. A Nw York il Nasdaq ha perso oltre il 4%, il suo piu' grande calo di un giorno da giugno 2016, mentre lo S&P 500 e' sceso del 3,3%, il peggior giorno da febbraio. Secondo gli esperti quella in Asia e' una reazione ritadata rispetto all'aumento dei rendimenti obbligazionari innescati dall'aumento dei tassi di interesse da parte della Federal Reserve. L'aumento dei rendimenti dei Treasury Usa tende a destabilizzare il mercato azionario poiche' rende potenzialmente piu' allettante per gli investitori parcheggiare denaro in obbligazioni piuttosto che in azioni. Il calo di Wall Street ha anche fatto scattare una reazione scomposta da parte di Donald Trump contro la Fed. Il presidente Usa ha puntato il dito contro la Federal Reserve dopo il tonfo di Wall Street. "E' impazzita", ha dichiarato, tornando a dirsi "non felice" dei rialzi dei tassi di interesse operati dalla banca centrale americana



Trump: accusa Fed dopo tonfo Wall Street,"impazzita"



Il presidente Donald Trump torna all'attacco della Federal Reserve dopo il tonfo di Wall Street, la Fed, che ha alzato i tassi d'interesse tre volte dall'inizio dell'anno. "E' impazzita", ha tuonato il presidente, definendo il crollo della Borsa Usa "una correzione attesa da tempo". Gli analisti segnalano come l'utilizzo della parola "correzione" da parte di Trump possa preludere ad ulteriori pesanti cali sui principali listini Usa perche' tecnicamente indica perdite di almeno il 10% rispetto ai massimi delle ultime 52 settimane. Mercoledi' sia lo S&P 500 e sia il Dow Jones hanno registrato il calo giornaliero piu' pesante dallo scorso 8 febbraio. In caduta libera anche i titoli tecnologici.

Netflix ha perso l'8,38%, Amazon il 6,15% e Apple il 4,6%, pari a 120 miliardi di dollari andati in fumo in valore di mercato, considerando queste tre societa'. E se gli analisti appaiono divisi sul tasso di sviluppo dell'economia americana che potrebbe aver raggiunto il picco, sono concordi nel giudicare preoccupanti le tensioni commerciali tra Washington e Pechino e la frenata dell'economia cinese che avrebbe ricadute di portata globale. Ma Trump ha puntato il dito contro la Fed, guidata da Jerome Powell che lui stesso ha nominato, rea di alzare i tassi troppo velocemente in un contesto di bassa inflazione e dati economici positivi. La scorsa settimana il governatore Powell ha tenuto a precisare come le decisioni della banca centrale Usa siano guidate esclusivamente dai dati macro. "E' quello che facciamo e continueremo a fare", ha assicurato Powell escludendo influenze da parte della politica.