Economia
Bpm, risiko fra UniCredit e Bper. Gli scenari per Castagna. Rumors
L'agenda di Orcel toglie pressione al Banco per un rapido M&A. L'opzione UniCredit non fa più così paura al Ceo. I rumors delll'ultima ora sul risiko bancario
L'amministratore delegato di BancoBpm Giuseppe Castagna assicura: non c'è stata ancora nessuna telefonata con i nuovi amministratori delegati di UniCredit, Andrea Orcel e di Bper, Piero Montani appena insediati. "No, lasciamo loro il tempo di lavorare, sono appena arrivati, ma non mancheranno le occasioni”, ha tagliato corto il numero uno di Piazza Meda interpellato, durante l’evento Milano Capitali organizzato dal gruppo Class, su eventuali contatti con le principali banche italiane al fine di avviare un'operazione di risiko.
L'amministratore delegato di UniCredit Andrea Orcel
Fonti interne al Banco invece riferiscono che i contatti con tutti i potenziali interessati alla nuova fase delle fusioni del credito tricolore proseguono. A cominciare proprio dai principali indiziati alla creazione del terzo polo bancario come l’emiliana Bper (dossier più volte aperto nel corso degli anni lungo l’asse Milano-Modena) e della mega-banca italiana alternativa a Intesa-Sanpaolo come UniCredit. Ma anche con interlocutori che potrebbero semplicemente consentire al Banco di aumentare la propria stazza, come la ligure Carige in cerca di compratore.
Quello che emerge dalle indiscrezioni raccolte sul capitolo risiko bancario è che, a differenza di qualche mese fa, in Piazza Meda l’impellenza di trovare un partner per accasarsi e sfuggire così a un’eventuale operazione ostile da UniCredit e fare la fine di Victor Massiah in Ubi è venuta meno. In primis, perché il dossier M&A in Piazza Gae Aulenti per il momento non è allo stretto ordine del giorno.
L'amministratore delegato di Bper Piero Montani
Secondo quanto rivelano alcune fonti infatti la priorità di Orcel, la cui agenda in questo momento è piena di incontri soprattutto istituzionali, è focalizzata sulla formazione della nuova squadra, mission propedeutica al rilancio del retail.
A differenza delle prime indiscrezioni sulle tempistiche relative alla nuova governance, il cambio completo dell’organigramma in UniCredit potrebbe richiedere più tempo ed essere completato prima dell’estate, mentre il capitolo M&A potrebbe essere aperto fra settembre e dicembre, dopo la presentazione del nuovo piano industriale e in tempo per sfruttare il regime fiscale delle miliardarie Dta, messo in piedi dal governo mell'ultima legge di Bilancio per incentivare il consolidamento.
L'amministratore delegato di BancoBpm Giuseppe Castagna
Ma c’è un altro fattore che sembra aver tolto pressione a Castagna. Pare che il banchiere napoletano, che ha registrato un raffreddamento degli entusiasmi sul progetto del risiko bancario con l’interlocutore della prima ora e cioè quel Carlo Cimbri di Unipol, che in Bper con il 18,9% fa il bello e il cattivo tempo a Modena, non disprezzi la nuova finestra di opportunità che gli si aprirebbe qualora Orcel procedesse con il dare scacco a Intesa inglobando BancoBpm.
E cioè quello di andare a ricoprire il ruolo di direttore generale in UniCredit con la delega ad hoc di rimettere in moto il motore commerciale della rete, aiutando la banca a recuperare il terreno perduto nei confronti dei diretti competitor.
E' una delle grandi mission industriali in UniCredit nella nuova era Orcel dopo la gestione Mustier, un’opportunità non vissuta da Castagna per niente come una diminutio: il banchiere passerebbe dalla tolda di comando assoluta del quarto gruppo bancario per attivi (110 miliardi) alla direzione generale della prima banca italiana (l'unica sistemica) con forte presenza all'estero. Castagna, classe 1959 più papabile dell'attempato quasi 79enne Pier Francesco Saviotti (spuntato fuori nei rumors dell'ultima ora), sarebbe di fatto vero il responsabile della macchina bancaria di UniCredit, lasciando libero Orcel al piano superiore di dedicarsi alle strategie.
@andreadeugeni