Btp, alla Bce il debito di Roma e Atene. La proposta di Varoufakis
Tour europeo dell'ex ministro delle Finanze ellenico per presentare “European spring“, una lista politica transazionale che correrà per le elezioni del 2019
Come ridurre il debito pubblico italiano? Con la Bce, che deve comprare una parte dei Btp emessi da Roma ed Atene. È la proposta di Yanis Varoufakis, l’ex ministro delle Finanze greco, che intervistato dal Sole 24 Ore, durante il suo soggiorno italiano dove sta presentando “European spring“, una lista politica transazionale che correrà per le elezioni europee del 2019, ha spiegato che una delle proposte della sua lista riguarda la riduzione del debito pubblico.
“Proponiamo di prendere il debito pubblico di Paesi come Italia o Grecia e di dividerlo in due: la parte che è legale perché resta sotto i parametri di Maastricht (60% del debito rispetto al Pil, ndr) e tutto il resto. La parte che resta sotto al parametro del 60% viene cartolarizzata in obbligazioni emesse dalla Bce e venduta ai governi nazionali”, dice al quotiadiano economico.
Entrando nel dettaglio della proposta, Varoufakis ha spiegato che "un'obbligazione italiana da un miliardo di euro va in scadenza. Visto che l’Italia supera di oltre il doppio i parametri di Maastricht (il debito è oltre il 130% del Pil, ndr), oltre il 45% del bond (450 milioni di euro) verrà riscattata dalla Bce e il resto rimarrà all’Italia. La Bce a sua volta emette un bond da 450 milioni di euro che gli investitori possono comprare, ma al tempo stesso dice al governo italiano: quando il bond scade dovrai pagare tu per tutti, ma godendo di un tasso dello 0%. Se applichi questa ricetta a Grecia, Italia o Spagna il debito può essere ridotto del 40% nel giro di 20 anni".
Tra gli obiettivi prioritari della lista, la lotta alla povertà: “Chiediamo che il consiglio dei Ministri convenga con la Bce di destinare i suoi profitti (decine di miliardi di euro l’anno) al finanziamento di un fondo Ue contro la povertà. I soldi andrebbero a tutte le famiglie meno abbienti di Europa, a prescindere dalla nazionalità, sulla sola base di quanto sono povere".
Ma anche gli investimentii nelle tecnologie pulite: "Ci servono 500 miliardi di euro da destinare agli investimenti in tecnologie green ed energia, perché siamo in ritardo su queste sfide. Chiediamo che la European investment bank ottenga il via libera dal consiglio dei Ministri per emettere dei bond per 500 miliardi di euro l’anno, con l’impegno della Bce a entrare nel mercato secondario e comprarli se i tassi di interessi salgono".