Economia
Byd, chi è il patron Chuanfu: l'anti Musk che sta facendo cadere il suo impero

Nonostante siano uno l'opposto dell'altro, i due tycoon si somigliano per quello che riguarda il trattamento dei dipendenti...
Chi è Wang Chuanfu, il patron del brand di macchine elettriche Byd che ha scavalcato Tesla
Il cinese Wang Chuanfu è l’anti Elon Musk. Padrone di Byd, società leader del mercato automotive, l’imprenditore è riuscito a superare l’eccentrico proprietario di Tesla nelle vendite di auto elettriche. “Ma avete visto che razza di auto fanno?”, aveva ironicamente scherzato Elon Musk diversi anni fa. Ma, alla fine, è stato lui a doversi ricredere e cedere la corona.
Tra i due visionari dell’automotive ci sono fattori misti che un po’ li allontanano e un po’ li accomunano. Se il primo è l’esempio perfetto del self-made man del sogno americano, il secondo è l’esempio tipico del leader sfornato dalla “politica del popolo”. Chuanfu è laureato in chimica-fisica alla Central South University of Technology di Changsha, conseguendo anche un dottorato in metallurgia
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Entrambi però possiedono una fede assoluta nella scienza. “Bisogna rendere la propria tecnologia dirompente, prima che lo facciano gli altri”, questo il motto di Chuanfu, rimasto orfano da molto piccolo dopo la morte dei due genitori, contadini in una delle province più povere della Cina. Parlando di amore, nella vita di Musk i flirt non si contano, i divorzi pure. Chuangfu al contrario è sposato a Li Ke, la donna con cui ha condiviso la storia di Byd dagli inizi quando era marketing manager.
Anche il capitale, al pari degli affetti, è importante: Chuanfu ha fondato Byd come fabbrica di batterie per telefoni chiedendo in prestito i soldi ai parenti. La storia di Musk, invece, parte tutta dal successo della startup con Kimbal. Zero aiuti: da qui la maniacale attenzione, in Tesla e Byd, al controllo dei costi. E, di conseguenza, a realizzare i pezzi “in house”, semplificando e accorciando la filiera, garantendosi così una sempre maggiore indipendenza come scrive il Corriere.
Pure il rapporto con i dipendenti è per certi versi simile. E… spietato. Musk è refrattario ai sindacati e pretende orari impossibili, mentre il cinese è famoso per aver suddiviso la produzione in “fasi sempre più piccole”. In questo modo, i singoli lavoratori possono essere sostituiti più facilmente. Facile no?