Economia
Carburante, dopo i tagli alla produzione di petrolio boom dei listini
Dopo l'accordo di mantenere il target di produzione a 40,46 milioni di barili per il 2024, lievita il prezzo finito del carburante per i consumatori
Benzina servito a 1,961 euro/litro (invariato, compagnie 2,002, pompe bianche 1,880), diesel a 1,804 euro/litro (invariato, compagnie 1,848, pompe bianche 1,718). Gpl servito a 0,740 euro/litro (-1 millesimo, compagnie 0,751, pompe bianche 0,727), metano servito a 1,496 euro/kg (-4, compagnie 1,505, pompe bianche 1,489), Gnl 1,357 euro/kg (-11, compagnie 1,355 euro/kg, pompe bianche 1,359 euro/kg). E sulle autostrade: benzina self service 1,896 euro/litro (servito 2,149), gasolio self service 1,749 euro/litro (servito 2,014), Gpl 0,853 euro/litro, metano 1,582 euro/kg, Gnl 1,348 euro/kg.
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Opec, la decisione "controversa" e le posizioni dei Paesi membri
Ad infiammare il confronto sono le linee base della produzione, a partire dalle quali vengono calcolati i tagli e le quote. In questo tumulto, la posizione dell’Arabia Saudita è quella che fa più “rumore”, decidendo di programmare, al di là dell’accordo collegiale sull’estensione dei tagli al 2024, un’ulteriore riduzione volontaria dell’estrazione di greggio. Le parole del principe Abdulaziz bin Salman, ministro dell’Energia dell’Arabia Saudita, lo confermano: "Non potete nemmeno immaginare di cosa stiamo discutendo".
Secondo quanto afferma la Reuters, i membri più influenti dell'Opec e i maggiori produttori del Golfo guidati dall'Arabia Saudita hanno cercato di convincere le nazioni africane a bassa produzione come la Nigeria e l'Angola ad avere obiettivi di produzione più realistici. "I colloqui con i produttori africani si stanno rivelando difficili", ha affermato una fonte dell'Opec+ durante il colloquio.