Economia
Immobiliare, case da 15 mila euro al mese: gli affitti di lusso non conoscono crisi
Crollano le compravendite in Italia e a Milano, ma gli affitti di case di pregio vivono un periodo d'oro
Crollano le compravendite, ma gli affitti di lusso non conoscono crisi. Intervista a Rocco Roggia, Amministratore delegato di Roseto
“Il lusso deve essere comodo”, diceva Coco Chanel. E nonostante questa citazione sia stata pronunciata per rappresentare l’idea che la stilista francese aveva dei propri raffinatissimi capi sulla pelle, il concetto che si nasconde dietro calza perfettamente anche al gusto del living.
Da sempre, nell’immaginario collettivo, la casa è vista come il primo grande obbiettivo, il primo grande investimento. Non solo in termini di denaro, ma anche affettivi e strettamente personali. Dal punto di vista psicologico, vivere in una bella casa ci fa stare bene. E svegliarsi in un contesto che appaghi i nostri gusti rappresenta, appunto, un lusso a tutti gli effetti.
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A oggi, già da diverso tempo, il mercato della compravendita immobiliare italiano rimane in silenzio a guardare dati sempre più in flessione. Ma lo stesso non vale per gli affitti di abitazioni di pregio. A confermarlo ad Affaritaliani.it è Rocco Roggia, Amministratore delegato di Roseto, società specializzata nella locazione di immobili di proprietà di alto livello nelle zone più esclusive di Milano, il quale ci confida diversi dettagli sull’ottimo periodo di questo settore.
“È vero, le compravendite in Italia e a Milano sono in calo. Gli affitti di immobili di lusso, invece, non conoscono crisi”, afferma. “Basti pensare che per alcuni appartamenti c’è anche la lista d’attesa”, continua.
Ma passiamo subito ai numeri. Quanto deve costare un immobile al mese per essere definito di lusso? “Ovviamente non c’è una regola”, spiega Roggia, “ogni zona di Milano rappresenta un livello differente e non bisogna dimenticare che il prestigio lo fa una serie di componenti: non solo la zona e l’appartamento stesso, ma anche il building (il palazzo) ed i servizi al suo interno, ma possiamo parlare di una cifra intorno ai 5.000 euro al mese. Il prezzo, però, può variare: ad esempio, per i quadrilocali nello specifico, si parla di un minimo di 15 mila euro mensili”. “Tra i nostri immobili più lussuosi”, ci confida l’amministratore delegato di Roseto, “alcuni costano diverse centinaia di migliaia di euro l’anno”.
Tra i clienti, considerando una buona presenza di italiani e milanesi, figurano anche tanti stranieri. Inglesi, soprattutto. Parlando della durata, invece, il top manager della società immobiliare spiega che “in molti entrano in contatto con noi con l’idea di stare solo qualche mese, ma – continua – nella maggior parte dei casi, succede che le idee cambino e le permanenze durino anche qualche anno”, spiega Roggia.
Ma che cosa chiede nello specifico un affittuario disposto a pagare centinaia di migliaia di euro l’anno? “La richiesta più comune è che la casa sia molto grande (dai 300 mq in poi). Spesso, infatti, questi clienti portano con sé, oltre alla famiglia, personale di servizio tra chef, baby sitter…”, spiega l’Ad di Roseto.
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“Un’altro desiderio non da poco è che la casa sia ‘unica’. I clienti disposti a pagare quelle cifre non guardano più il portafoglio. Sono solo in cerca della soluzione che li soddisfi di più. A quei livelli, trovare la casa giusta non è più un discorso di soli soldi, ma puramente personale”, spiega.
Tra i servizi più richiesti dai clienti più facoltosi: le classiche piscine, le rilassanti Spa complete di jacuzzi e idromassaggio, terrazzi spaziosi e tanto verde. Ma anche la domotica (ovvero la casa intelligente) riscuote un certo successo tra i clienti; Roseto investe molto su quest’ultimo aspetto affinché sia semplice da utilizzare.
Infine, tra le zone più costose di Milano “ci sono sicuramente Brera, City Life, Porta Venezia ed il Quadrilatero della moda”, afferma Roggia. Mentre per quel che riguarda le zone del futuro, quelle che acquisiranno prezzi più alti nei prossimi anni “sono le riqualificazioni degli scali e del villaggio olimpico (zona Symbiosis / Fondazione Prada), ma solo se saranno bravi a farle rimanere vive”, conclude l’Amministratore delegato di Roseto.