Economia
Cgil, stangata a lavoratori e pensionati in arrivo. Il pasticcio dell'acconto Irpef costa caro
I calcoli del sindacato: da 75 a 260 € in più nella prossima dichiarazione dei redditi (restituzione solo nel 2026)

Il pasticcio dell'acconto Irpef. La Cgil: "Una partita di giro"
Il governo Meloni ha varato una norma relativa all'Irpef che rischia di trasformarsi in un autogol, si tratta dell'acconto da pagare in anticipo che però invece di avvantaggiare potrebbe creare problemi, soprattutto ai pensionati. In sostanza, per calcolare gli acconti Irpef da versare nel 2025 e anche nel 2026, non si userà il nuovo sistema a tre aliquote che è entrato in vigore nel 2024 in modo temporaneo e che da quest'anno è permanente. Si applicherà, invece, il precedente sistema a quattro aliquote. Che, di conseguenza, porterà alcuni lavoratori a pagare di più. Per poi vedersi restituire, l'anno prossimo, i soldi pagati in eccesso. "Una vergognosa partita di giro", la definisce Christian Ferrari, segretario confederale Cgil.
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"Dopo aver autofinanziato il taglio del cuneo con il fiscal drag, dopo la flat tax regalata agli autonomi benestanti, dopo gli innumerevoli condoni, ecco - sostiene Ferrari a La Repubblica - l’ennesimo inganno: una riforma virtuale". Calcoli alla mano, la Cgil arriva alla conclusione che il pasticcio dell’acconto Irpef non dovuto alla fine riporta nelle casse dello Stato i 4,3 miliardi serviti per finanziare proprio il taglio dell’Irpef, in vigore dal primo gennaio dell’anno scorso. Ad esempio, - prosegue La Repubblica - una pensionata con reddito da 27.800 euro, una casa con rendita da 500 euro, un figlio disabile a carico, avrebbe una dichiarazione a zero imposte.
Il ricalcolo che l’Agenzia delle entrate farà del suo 730 precompilato porterà invece un debito fiscale di 260 euro. In media, - in base a quanto risulta a La Repubblica - i lavoratori dipendenti "presteranno" allo Stato – "a tasso zero", ripete la Cgil – 75 euro nella fascia sopra la no tax area e fino a 15 mila euro. Circa 100 euro in quella successiva, da 15 a 28 mila euro. E 260 euro dai 29 mila euro in su. I 19,5 milioni di contribuenti coinvolti verseranno così 2,8 miliardi di imposte non dovute e li riavranno indietro solo tra un anno, assicura il ministero dell’Economia che parla di "disallineamento temporaneo".