Economia

Chi è Fabio Panetta, il futuro governatore di Bankitalia che piace alla Meloni

L'attuale membro del board della Bce è stato per molti anni a Palazzo Koch, per sei mesi anche con il compito di direttore generale

Fabio Panetta pronto a diventare governatore di Bankitalia

Felix The Cat
 

Non saranno più i tempi d’oro di Mario Draghi, quando il governatore della Banca d’Italia si portava a casa 758.000 euro lordi, ma certo – anche in tempi di spending review – essere il primo inquilino di Palazzo Koch rimane un gran bel mestiere. Lo stipendio è di 450.000 euro all’anno. Senza contare il ruolo istituzionale che si va a svolgere e che, da Statuto di Bankitalia, deve concentrarsi sulle misure volte al contenimento dell’inflazione entro il 2%. Con la  Bce (amministrata con malagrazia dalla Re Mida al contrario Christine Lagarde) a vigilare – si fa per dire – sui prezzi, in Via Nazionale ci si può concentrare sul nostro Paese, che di temi ne ha parecchi.

Con l’implicito endorsement di Giancarlo Giorgetti, ministro dell’Economia che è chiamato a nominare il successore di Ignazio Visco, sembra ormai fatta per Fabio Panetta alla guida di Palazzo Koch. Un ritorno, per l’attuale membro dell’esecutivo della Bce. Che è stato vicedirettore generale con lo stesso Visco e, per poco più di sei mesi, direttore generale di Bankitalia e presidente dell’Ivass. Di lui si era molto parlato lo scorso anno, quando sembrava che Giorgia Meloni avesse messo gli avesse messo gli occhi addosso per guidare il dicastero di Via XX Settembre.

Poi però pare che Panetta stesso abbia “opposto il gran rifiuto”. Ma non certo per viltà, come diceva Dante parlando di Papa Celestino V. Né per avidità, visto che un ministro non in Parlamento guadagna poco più di 110mila euro all'anno. Ora il suo nome torna a essere il più accreditato per la guida di Bankitalia, dopo un testa a testa con Daniele Franco che però dovrebbe risolversi prima ancora di iniziare. Lo stesso Giorgetti, infatti, ha indicato l’ex ministro dell’Economia del governo Draghi come nome giusto per guidare la Bei, la Banca Europea degli Investimenti.