Economia
Esclusivo/ Cnh punta 100 milioni all'anno in R&D a Modena: ecco perché
L'azienda, che si è appena "separata" da Iveco, vuole creare un polo d'eccellenza nella Motor Valley
Cnh, 100 milioni nella ricerca e sviluppo a Modena
“Puntiamo a investire 100 milioni di euro all’anno nello stabilimento di Modena. La Motor Valley non produce solo supercar, ma anche mezzi pesanti di ultima generazione. Si tratta di poco meno della metà dell’intera spesa in ricerca e sviluppo dell’area Emea”.
Carlo Alberto Sisto, presidente Emea di Cnh Industrial, racconta ad Affaritaliani.it le strategie dell’azienda. Partendo da alcuni dati. Ha 37.600 dipendenti, con un fatturato di quasi 20 miliardi di euro, realizzati in 42 stabilimenti nel mondo con 30 centri di ricerca e sviluppo. Dallo scorso anno molto si è detto su Cnh: prima di tutto è stata completata l’acquisizione di Raven per 2,1 miliardi di dollari, la più importante della storia dell’azienda. Sempre nello stesso anno è stata completata l’operazione di incorporazione di Sampierana, che si occupa di mini escavatori. Poi, il 3 gennaio 2022 è avvenuta la definitiva separazione tra Cnh Industrial, quotata a Milano e a New York, e Iveco Group che è invece presente a Piazza Affari.
A maggio di quest’anno è stata completata la cessione di una divisione di Raven, la Engineered Films, per l’equivalente di circa 350 milioni. Il motivo è semplice: “Vogliamo concentrarci sull’agricoltura di precisione – ci spiega Sisto – soprattutto per quanto riguarda trattori totalmente autonomi capaci di gestire l’intero processo di creazione e carico delle balle di fieno. Significa anche avere la possibilità di gestire meglio l’irrigazione o la posa del fertilizzante, con conseguente risparmio. Inoltre, stiamo studiando dei sistemi di recupero dell’elettricità per dare extra potenza ai mezzi, un po’ come avviene con il kers in Formula 1. Stiamo sviluppando anche super trattori alimentati a metano che avranno un costo intorno ai 180mila euro, superiore del 10-20% rispetto a quelli tradizionali ma ammortizzabile rapidamente grazie all'abbattimento delle emissioni. Abbiamo ritenuto che questa divisione non fosse strategica e, per questo motivo, procederemo alla vendita, nei prossimi mesi, di quella deputata alla produzione di palloni aerostatici”. Come detto, Cnh Industrial punta a destinare 100 milioni all’anno - poco meno della metà dei 240 milioni complessivi destinati al R&D nell’area Emea per la ricerca e sviluppo a Modena, dove sono al lavoro oltre 600 ingegneri per sviluppare vari progetti, primo tra tutti quello dell’elettrificazione. Tutti concentrati sui trattori di media potenza, tra gli 80 e i 300 cavalli. Non solo: verrà investito almeno un milione di euro per la realizzazione, sempre a Modena, di un simulatore. E una cifra tra i 5 e i 10 milioni per il nuovo quartier generale di Torino.
Le strategie del gruppo
Per quanto riguarda le possibili fusioni con altre aziende, Cnh Industrial ha un settore apposta, Cnh Venture Capital, che si occupa proprio di sondare i dossier. “Siamo sempre attivi – spiega Sisto – anche se al momento non abbiamo ancora definito nulla in particolare. Quello che è certo è che vogliamo puntare su Raven per renderla ancora più nodale nel nostro business”. Un altro progetto in corso è un ampio Memorandum d’Intesa con Eni che riguarda molti temi differenti, dai combustibili alternativi fino alle coltivazioni di oliacei in Africa. Una ulteriore ramificazione del business di Cnh, insomma. Della nuova sede di Torino, che sorgerà su Lungo Stura Lazio, abbiamo già detto dell’investimento, compreso in una forchetta tra i 5 e i 10 milioni: il tutto per favorire il lavoro anche in un’ottica open space e smart working.
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