Economia

Comitato Leonardo e PwC: l'Annual Global CEO Survey elenca le priorità dei CEO

Imprenditori e rappresentanti del mondo finanziario a confronto sulle priorità strategiche per i CEO italiani

Comitato Leonardo e PwC: l'Annual Global CEO Survey elenca le priorità dei CEO.

Si è tenuto oggi a Milano la presentazione del Global CEO Survey, l'appuntamento annuale che riunisce esponenti di importanti realtà aziendali e finanziarie italiane organizzato da Comitato Leonardo, in collaborazione con PwC e Agenzia ICE.

Il summit ha avviato un discorso imperniato sui temi prioritari nelle agende dei numeri uno italiani, prendendo il via dai risultati dello studio di PwC “Annual Global CEO Survey” presentati in occasione del World Economic Forum di Davos a gennaio. Grande attenzione è stata data alle priorità emerse dal panel di oltre 100 imprese italiane, tra le quali le aziende del Comitato Leonardo.

Dallo studio emerge come nell’agenda dei CEO italiani oggi ricopra un ruolo prioritario il tema delle competenze, con una grande attenzione a formazione e upskilling delle risorse interne oltre che all’attrazione di talenti e professionisti qualificati. Viene inoltre evidenziato un sempre maggior interesse verso la disponibilità di dati per ricevere informazioni complete e affidabili su cui basare le proprie scelte strategiche e verso le possibili applicazioni dell’Intelligenza Artificiale.

“L’incontro di oggi è pensato come bussola di orientamento per condividere il punto di vista di chi si confronta quotidianamente con mercati sempre più globali, tecnologizzati e competitivi” ha dichiarato ad Affaritaliani.it Luisa Todini, Presidente del Comitato Leonardo. "Il Survey presentato ha fatto luce sulla necessità, per le aziende e per gli imprenditori, di innovare e rinnovarsi: oltre all'upgrade tecnologico è quindi fondamentale investire sulle competenze, il vero nodo della sfida digitale. Dietro all'Intelligenza Artificile si cela l'intelligenza umana: non bisogna avere timore di essa, occorre investire sulla digitalizzazione e far sì che l'Intelligenza Artificiale investa e rinnovi tutte le aziende allo stesso modo".

VIDEO: Luisa Todini, Comitato Leonardo: "Dietro all'IA c'è intelligenza umana"

Nicola Anzivino, Partner di PwC Italia, ha aggiunto: “I CEO hanno un nuovo mindset manageriale costruito su un modello di business più agile e orientato all’innovazione. Dalla ricerca presentata oggi, è emersa una focalizzazione delle aziende italiane su tre temi fondamentali: il primo riguarda le competenze umane, declinabili in maggiori risorse e più approfondite competenze tecnologiche; il secondo tema è relativo crescita strategica dei nuovi mercati internazionali grazie soprattutto all’analisi dei dati; il terzo, riguarda l'Intelligenza Artificiale. La combinazione avanzata di questi tre temi costituisce il vantaggio competitivo sostenibile delle aziende italiane nel grande e medio periodo".

VIDEO: Anzivino, PwC: "Vantaggio competitivo delle aziende è lo sviluppo competenze"

Global CEO Survey: i risultati

Secondo quanto emerge dalla Survey di PwC, per aumentare la redditività della propria impresa, nei prossimi anni il 70% dei CEO italiani intende puntare sull’efficienza operativa, il 54% sulla crescita organica e il 46% sul lancio di un nuovo prodotto o servizio. Per crescere a livello internazionale, il 35% guarda all’ingresso in un nuovo mercato, il 31% a nuove operazioni di M&A e il 28% ad alleanze strategiche o joint venture.

Affaritaliani.it ha intervistato Luca Peyrano, CEO Programma ELITE di London Stock Exchange, che ha ripercorso le sfide e le priorità dei numeri uno del mercato italiano: "Le sfide che al giorno d'oggi devono affrontare le imprese e gli imprenditori italiani sono innumerevoli: il digitale, il cambiamento del modello di finanziamento delle imprese, la crescita internazionale, le complessità geopolitiche sono soltanto alcune. Quella che più va tenuta sotto controllo è, a mio avviso, la capacità di inquadrarle in un unico quadro interpretativo per poi comporre  appropriate strategie e azioni manageriali. Le priorità di un CEO è riuscire a guardare oltre la congiuntura dei prossimi anni e riuscire a interpretare quali potrebbero essere i fenomeni che impatteranno sul proprio business in particolare”.

VIDEO: Peyrano, ELITE: "Creare strategie aziendali considerando le sfide di oggi"

La preoccupazione principale dei CEO italiani risulta essere la disponibilità di competenze chiave (54% degli intervistati), seguita dai prezzi delle materie prime (52%), dalla prontezza di risposta in caso di crisi (46%), dal cambiamento dei comportamenti d’acquisto dei consumatori (45%), da nuovi concorrenti sul mercato (43%) e da minacce informatiche (43%).

Il tema delle competenze è dunque molto sentito: per il 42% dei CEO la principale causa della difficoltà di reclutare talenti è la carenza di personale qualificato, per il 30% il cambiamento delle competenze richieste nel settore e per l’11% il cambiamento della visione del settore da parte dei candidati. In questo contesto emerge l’importanza di puntare sul miglioramento delle skills interne: le misure considerate prioritarie dai CEO italiani sono l’aumento di fidelizzazione e formazione del personale (58%), l’assunzione di dipendenti dalla concorrenza (16%) e l’assunzione di personale da altri settori (13%).

Learnability risulta essere un termine cardine nell'odierno panorama aziendale: lo ha confermato Stefano Scabbio, Presidente Mediterranean, Northern and Eastern Europe di Manpower Group: "Le sfide per i CEO, oggi, sono quelle di aiutare l'azienda a percorrere la trasformazione digitale che impatta ogni giorno sulle competenze dei dipendenti. Un CEO deve aiutare le persone a cambiare la propria cultura aziendale e a continuare ad imparare. La learnability è una parola chiave che aiuta a supportare il cambiamento in atto, al fine di coltivare talenti  per continuare ad essere vincenti con la propria strategia”.

VIDEO: Scabbio, Manpower: "Aiutare le aziende ad affrontare la digitalizzazione"

Un altro elemento che emerge come prioritario per l’agenda dei CEO italiani è poi la possibilità di disporre di dati completi e affidabili per guidare decisioni strategiche: dati relativi a preferenze e esigenze dei clienti (88%), al brand e alla reputazione aziendale (85%), a previsioni e proiezioni finanziarie (82%) o al benchmark sulle performance di aziende simili alla propria (81%). Emerge tuttavia una difficoltà di disporre di dati affidabili e di analizzarli in modo corretto: quelli sulle previsioni finanziarie vengono considerati esaustivi dal 45% del campione e adeguati ma incompleti dal 46%, quelli su vantaggi e svantaggi delle nuove tendenze tecnologiche sono considerati esaustivi solo dal 15% del campione, inadeguati dal 29% e incompleti dal 51%. Il 46% dei CEO italiani considera la capacità della propria azienda di prendere decisioni basate sui dati sostanzialmente uguale alla concorrenza, il 44% in vantaggio e solo il 10% si considera in svantaggio rispetto ai propri competitor.

Infine, l’Intelligenza Artificiale viene considerata dalla maggior parte dei CEO italiani (73%) un fattore che rivoluzionerà la gestione del business, sebbene ad oggi solo il 20% del campione sostenga di aver introdotto iniziative che la implementino, il 33% pensa di iniziare ad introdurne nei prossimi 3 anni e il 44% non prevede per il momento alcuna iniziativa.