Economia
Confedilizia: senza il bonus sulle ristrutturazioni incombe il lavoro in nero
Gli ultimi emendamenti al Decreto Superbonus introducono tagli e restrizioni. Dal 2025 la misura torna uguale a quella in vigore dal 2012
Bonus ristrutturazioni 50%: le nuove regole favoriscono il lavoro in "nero"
"Tagliare il bonus fiscale sulle ristrutturazioni che fino a fine 2024 è al 50% portandolo al 36% nel 2025 e poi al 30% dal 2028 al 2033 è una misura che portare all'incremento dei lavori in nero". Lo dice nel corso di una trasmissione televisiva il presidente di Confedilizia Giorgio Spaziani Testa, ricordando che lo sconto fiscale del 50% era stato introdotto principalmente per togliere il cosidetto "nero" dai lavori di ristrutturazione delle abitazioni.
Ma l'ultimo intervento dell'esecutivo che ha mirato a mitigare gli effetti del Superbonus dai conti pubblici spalmando le detrazioni fiscali maturate nel 2024 in 10 anni ha puntato anche alla misura introdotta nel 2012 e poi periodicamente rinnovata. In quell'anno infatti la detrazione per i lavori di ristrutturazione è passata dal 36% delle spese sostenute fino ad un ammontare massimo complessivo di 48 mila euro, al 50% per complessivi 96mila euro.
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Ma dal 2025 la misura torna uguale a quella in vigore dal 2012. Ed è facile capire perchè, a quel punto, sarà molto più conveniente accordarsi con l'impresa edile per pagare non tramite bonifico fiscale, ma in altro modo, i lavori. Senza fattura infatti non si paga neanche l'iva (al 10 o al 22% a seconda del caso) e per gli artigiani la mancata emissione della fattura non è certo un problema. La misura inserita nell'emendamento dell'esecutivo, dato che produrrà i suoi effetti a partire dal 2025, non ha effetti immediati sui conti pubblici ma rende, per chi è proprietario di casa o vuole acquistare, sempre meno "stabile" il panorama dei bonus fiscali a cui poter accedere. Nel 2023 lo sconto del 50% sulle ristrutturazioni, sempre spalmato in un orizzonte temporale di 10 anni, valeva circa 9 miliardi di euro, una frazione infinitesimale rispetto ai 170 miliardi del superbonus. Non c'è dubbio comunque che i bonus fiscali dovranno essere oggetto di revisione in un'ottica di casa green per l'efficientamento energetico dato che la direttiva dell'Ue prevede che gli immobili vengano portati in classe energetica E entro il 2030. Un altro passaggio importante in ottica casa green sarà nel 2027 quando ogni paese dovrà comunicare le linee guida per l'efficientamento energetico.
Al momento comunque il 50% sulle ristrutturazioni rimane fino alla fine dell'anno come il 65% sull'efficientamento energetico come il cambio di una caldaia con la pompa di calore. Al 50% sono finanziati anche gli impianti fotovoltaici e le colonnine di ricarica.