Economia

Confindustria, Mattioli acciuffa il 20% dei voti. In pole per sfidare Bonomi

Andrea Deugeni

La partita della presidenza della confederazione degli imprenditori. Rumors

Com’è che si dice: il lavoro paga? Così, mentre sta per concludersi lo screening dei “Saggi” Andrea Tomat, Andrea Bolla e Maria Carmela Colaiacono (oggi sono a Napoli e  lunedì 9, l’ultimo giorno, a Milano), i tre imprenditori “notai” di Confindustria incaricati di sondare il consenso degli associati di Confindustria per dare alla confederazione un nuovo presidente, Licia Mattioli ha raggiunto in Zona Cesarini il requisito minimo del 20% dei voti assembleari per sfidare al rush finale in Consiglio il 26 marzo Carlo Bonomi (il 12 le audizioni a Roma che potranno anche essere seguite in streaming per l'emergenza coronavirus). 

Carlo Bonomi Assolombarda
 

Fonti vicine alla vicepresidente di Confindustria rivelano ad Affaritaliani.it che, al termine di un’incessante campagna elettorale in cui l’imprenditrice orafa non si è certo risparmiata girando il Paese in lungo e in largo per illustrare il proprio programma, ha conquistato la soglia delle preferenze per andare al voto di designazione, soglia già raggiunta dal numero uno di Assolombarda, al momento il favorito

Stando alle ultime rilevazioni, invece Giuseppe Pasini, nonostante abbia ottenuto più firme della Mattioli in sede di autocandidatura, non ha ancora raggiunto questo requisito, il cui mancato possesso era stato sottolineato anche dai “Saggi” in occasione della certificazione delle autocandidature.

Dall’inner circle dell’imprenditore della Leonessa spiegano che a breve sul candidato di Unindustria Brescia convergerà Andrea Illy, posizione però non confermata ad Affaritaliani.it dall'imprenditore triestino per il rispetto del silenzio (fino al 10 marzo) previsto dalle regole confindustriali. 

@andreadeugeni