Economia

Coronavirus, i rischi dello stop prolungato del settore gioco

La chiusura prolungata del settore del gioco potrebbe causare un buco di 3 mld nelle casse dello Stato e favorire la crescita del gioco d'azzardo illegale

Chiusura del settore gioco, 3 mld di entrate erariali in meno

Potrebbe pesare per 3 miliardi di euro di entrate in meno nel bilancio dello Stato la chiusura del settore gioco nei mesi di marzo, aprile e maggio (stime che potrebbero rivelarsi inferiori ai dati reali, considerando che le aziende, quando potranno riaprire, impiegheranno tempo prima di tornare a regime).

A prevederlo sono i dati dell'agenzia Agimeg, ripresi da Adnkronos, secondo cui il blocco delle attività legate al gioco provocherà un buco da miliardi di euro nelle casse dello Stato, con il rischio di ampliarne ulteriormente il diametro qualora le serrande degli esercizi commerciali che offrono attività ludiche dovessero rimanere abbassate ancora a lungo. Negli ultimi dieci anni, secondo i dati, l’erario ha ricavato dal settore del gioco circa 91 miliardi di euro.

Il Decreto Cura Italia prevede inoltre la proroga di 6 mesi per le gare di concessioni di slot e vlt, delle scommesse e del bingo, che avrebbero dovuto essere indette entro il 31 dicembre 2020. Significa, riporta l'agenzia, che un'altra fonte di entrate (circa 100 milioni di euro) "andrà probabilmente in fumo". "Salla gara scommesse - si legge su Adnkronos -, l’erario puntava infatti ad incassare oltre 52 milioni di euro, da quella del bingo 17 milioni e circa 30 milioni di euro dall’introduzione del Registro Unico degli Operatori di Gioco, mentre alla proroga sull’entrata in vigore degli apparecchi che consentono il gioco da remoto, secondo la Ragioneria generale dello Stato, 'non si ascrivono effetti finanziari'".

La pandemia di Covid-19 sembrerebbe, dunque, aver cambiato le carte in tavola e "nella prossima Manovra autunnale, il Governo si troverà di fronte a un cortocircuito: da una parte dovrà trovare risorse per coprire le ingenti spese non preventivate causate dall’emergenza Coronavirus, dall’altra, qualora dovesse andare a reperire denaro dal settore dei giochi, troverebbe un comparto stremato che, proprio per le rigide misure di contenimento adottate in questi mesi, non solo non potrà garantire risorse extra, ma difficilmente potrà anche solo garantire quelle entrate erariali costantemente assicurate negli ultimi anni".

"Per la prima volta nella storia del gaming italiano - conclude Adnkronos - quest’anno, a causa dell’emergenza Coronavirus, saranno le aziende di gioco a dover chiedere sostegno e denaro allo Stato, e non viceversa come è sempre accaduto".

Chiusura del settore gioco, pericolo gioco d'azzardo illegale

Una situazione di emergenza come quella attuale, con la chiusura delle sale e l'interruzione dello scommesse e di altre attività del settore, potrebbe portare anche una crescita incontrollata del fenomeno del gioco illegale e della pirateria.

A lanciare l'allarme è Franco Gabrielli, capo della Polizia, in un documento dell'Interpol. “La chiusura delle sale giochi e l’interruzione delle scommesse sportive e dei giochi gestiti dai Monopoli di Stato - scrive Gabrielli nel documento - potrebbero aumentare il ricorso al gioco d’azzardo illegale online così come la pirateria, con l’utilizzo di dispositivi illegali per avere accesso a contenuti multimediali offerti a pagamento da operatori privati. La criminalità informatica costituisce un settore che non conosce flessioni e continuano a verificarsi tentativi di furti di identità e di truffa, talvolta anche legati alle esigenze connesse alla situazione emergenziale in atto, così come adescamenti via Internet e casi di pedofilia”.