Economia

Coronavirus, il patto Merkel-Macron: fisco comune e lotta ai paradisi fiscali

Germania e Francia hanno capito che aiutare Paesi in difficoltà come Italia e Spagna è l'unica strada per salvare l'Europa

Coronavirus, il patto Merkel-Macron: fisco comune e lotta ai paradisi fiscali

Mentre l'emergenza Coronavirus continua in tutto il mondo. L'Europa tenta di capire come fare ad uscire da questa crisi. I tempi sono cambiati per tutti, anche per La Germania, che con l'entrata in recessione ha deciso di cambiare strategia, da qui l'accordo di lunedì con il presidente francese Macron, che ha proposto un’emissione di bond comuni da 500 miliardi di euro. La Commissione Ue - si legge sul Corriere della Sera - si indebiterebbe sui mercati per distribuire ai Paesi più colpiti da Covid-19 risorse da spendere in investimenti nell’ambiente, nel digitale e in altri settori strategici. Si avverte la parabola di una leader ormai preoccupata più di conquistare una pagina nei libri di Storia che un’altra vittoria elettorale. Si intravede anche la nuova insicurezza tedesca: entrata in questa crisi già sull’orlo di una recessione, la Germania sa di non poterne uscire a colpi di export verso Paesi lontani in questo mondo divenuto più ostile.

Le impronte di quest’idea di prelievi fiscali - prosegue il Corriere - da trasferire dal livello nazionale alle «risorse proprie» di Bruxelles (in base all’articolo 311 del Trattato) sono visibili nel documento franco-tedesco di lunedì: vi si parla di un «Emission Trading Scheme» (le aziende pagano per quanto inquinano) da ampliare potenzialmente a aviazione e nautica; si fa riferimento alle tasse da far pagare ai colossi digitali e a una tassa societaria minima europea, in contrasto ai paradisi fiscali di Olanda o Irlanda; si richiama l’unione dei mercati dei capitali, che implica prelievi comuni dei profitti sugli investimenti. La strada resta da percorrere, ma è aperta. Per l’Italia significa più risorse europee per investimenti pubblici — potenzialmente il 50% in più quest’anno e un raddoppio in ciascuno dei prossimi due — unite a più controlli di Bruxelles su un principio di fondo: se vuole ricevere i trasferimenti di bilancio, il Paese deve mettersi in grado di spenderli con più efficienza. Oppure rinuncia a tutto, in piena autonomia, e resta quello che è.