Economia

Credit Suisse, hanno favorito le banche arabe a discapito delle obbligazioni

L’operazione azzera il valore di bond subordinati (A1) per 16 miliardi di euro. Ma la Banca nazionale saudita e il fondo sovrano del Qatar non perderanno nulla

Credit Suisse, salvataggio a doppia velocità che favorisce i ricchi arabi

L'acquisizione del Credit Suisse da parte di Ubs, negoziata in tempo record nel fine settimana, segna una svolta nella storia finanziaria svizzera, unendo due banche che sono state rivali fin dalla loro nascita, a metà del XIX secolo. L’operazione è stata resa possibile dal sostegno della Confederazione, dell’Autorità federale di vigilanza sui mercati finanziari (Finma) e della Banca nazionale svizzera (Bns). Ma anche il salvataggio di Credit Suisse - si legge sul Corriere della Sera - avrà ripercussioni. L’operazione azzera il valore di bond subordinati (A1) per 16 miliardi di euro, prima ancora di spazzare via tutto il capitale degli azionisti come sarebbe stato normale. Difficile scacciare il pensiero che per delicate ragioni geopolitiche si siano voluti preservare, almeno in parte, i primi due azionisti della banca: la Banca nazionale saudita e il fondo sovrano del Qatar. Si è creato così il precedente per cui gli obbligazionisti subordinati potrebbero essere meno protetti degli azionisti.

Il simbolo dietro l’immagine rimanda, ancora una volta, - prosegue il Corriere - a una crisi bancaria a due velocità. Ci sono coloro che ne sono in gran parte responsabili, eppure sembrano uscirne sempre ricchi e ben protetti. Poi ci sono gli altri, quelli esposti alle conseguenze e destinati a pagare il prezzo di errori non loro. È una miscela politicamente esplosiva: in America anche l’ondata di populismo che avrebbe portato Donald Trump alla Casa Bianca parte con i Tea Party, scaturiti dalla crisi bancaria del 2008. Anche stavolta la crisi bancaria si sta già tramutando in un fenomeno a doppia velocità sia in Svizzera, con la svendita di Credit Suisse a Ubs, che negli Stati Uniti. Il cortocircuito in America è in quanto i risparmiatori stanno vedendo in questi giorni: se fallisce una banca come Svb, titani miliardari del venture capital hanno i loro depositi da molti milioni garantiti con denaro pubblico fino all’ultimo centesimo; ma se la corsa agli sportelli investe una piccola banca rurale del Midwest, allora un agricoltore locale rischia di vedersi spazzati via tutti i depositi propri e della propria azienda sopra i 250 mila dollari.