Economia

Cresce la fiducia nell'Italia: la linea prudente di Meloni e Giorgetti piace agli investitori esteri

Era dal 2017 che forse la più importante ed ascoltata agenzia di rating al mondo, non alzava il giudizio sul nostro paese

di Vincenzo Caccioppoli

L’Italia risale nei rating internazionali: Standard & Poor’s promuove il governo Meloni

Ieri sera forse anche un po’ a sorpresa, visto gli sconquassi finanziari che la dissennata decisione di Trump sui dazi hanno provocato sui mercati finanziari di tutto il mondo, è arrivata la promozione di Standard & Poor, storicamente forse la meno generosa con il nostro paese in quanto a giudizi sui conti pubblici. Finalmente dopo anni il nostro paese sale di un gradino nell’investment grade.

Era dal 2017 che forse la più importante ed ascoltata agenzia di rating al mondo, non alzava il giudizio sul nostro paese. Allora da BBB- si era passati a BBB, ora il giudizio sale di un gradino a BBB+. Un voto che premia spiega l'agenzia di rating la stabilità politica e dei mercati. E se la crescita si fermerà allo 0,6% quest'anno il rapporto debito-pil si stabilizzerà poi a partire dal 2028.

"Il governo della premier Giorgia Meloni, fra i più longevi della recente storia italiana, gode di un solido sostegno pubblico. Beneficia inoltre di una maggioranza parlamentare stabile e di limitate minacce di opposizione, il che rende probabile la sua permanenza al potere fino al 2027. Questa continuità politica ha contribuito a preservare la stabilità dei mercati finanziari e sostenere progressi costanti", sottolinea l'Agenzia. Un voto appunto che, sottolinea il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti, "premia la serietà dell'approccio del governo italiano alla politica di bilancio. Nel clima generale di incertezza, prudenza e responsabilità continueranno a essere la nostra linea di azione".

Insomma, si tratta sicuramente di una buona iniezione di fiducia per Meloni e l’esecutivo, alla vigilia dell'importantissimo viaggio a Washington da Trump. Ed è grande la soddisfazione con cui è stata accolta la notizia a Palazzo Chigi, che viene espressa in una dichiarazione alle agenzie del sottosegretario alla presidenza del Consiglio Giovanbattista Fazzolari "Grandissima soddisfazione per l'ultimo giudizio dell'agenzia Standard & Poor's che migliora il rating dell’Italia. Tra le motivazioni della promozione, oltre al miglioramento dell'economia italiana, anche la serietà del governo Meloni nella gestione delle finanze pubbliche. La continuità politica e la stabilità della maggioranza sono reputate da S&P un valore aggiunto. Si tratta di un successo non solo teorico ma che potrebbe facilitare l'attrazione di investimenti esteri in Italia e l'acquisto dei nostri titoli del debito pubblico".

In breve sostanza le principali istituzioni finanziarie (qualche giorno fa era arrivato un giudizio lusinghiero anche da parte di Fitch, che aveva alzato l’outlook dell’Italia da stabile a positivo), sembrano premiare la politica prudente adottata dal ministro Giorgetti, di concerto con la premier ( tra i due ci sarebbe un rapporto strettissimo e improntato su un assoluto accordo sulle politiche economiche da mettere in campo, come dicono fonti di Palazzo Chigi). Si tratta di un risultato ancora più importante perché arriva in un momento molto difficile per la congiuntura economica internazionale.

Basti pensare alle difficoltà che sta incontrando in questi giorni Milei in Argentina, messo alle corde dalla decisione del suo amico Trump, che ora deve fare i conti con l’Fmi, che chiede una manovra lacrime e sangue in cambio di un prestito da 20 miliardi di dollari.

Mentre la fiducia nel nostro paese, gravato da un debito monstre, sembra essere tornata sui mercati finanziari internazionali, come dimostrato anche dallo spread con il bund, ormai stabilmente poco sopra i 100 punti base. Questo ha permesso al nostro paese di uscire dalla condizione di osservato speciale in Europa, lasciando ora l’ingrata condizione alla Francia di Macron. E questi comporta una maggiore attrattiva da parte degli investitori esteri verso il nostro paese, come certificato anche dal EY Attractiveness Survey 2024, che misura appunto il grado di investimenti diretti esteri nei vari paesi.

I dati preliminari del primo semestre 2024 mostrano chiaramente che l’Italia ha mantenuto un andamento stabile di investimenti esteri, in controtendenza rispetto al resto d’Europa, dove si è registrato un declino.  Ma anche un altro studio relativo invece al venture capital, conferma questo positivo trend del nostro paese. Nel 2024, l’Italia, infatti, ha registrato un’importante crescita negli investimenti in startup e imprese innovative, con un totale di 1,5 miliardi di euro raccolti in 417 round di finanziamento. Questi dati, provenienti dall’Osservatorio trimestrale sul Venture Capital in Italia, realizzato da Growth Capital in collaborazione con Italian Tech Alliance, confermano un incremento del 28% rispetto al 2023, rendendo l’Italia il mercato in più rapida crescita in Europa.

Tra i settori più finanziati spiccano il Deep Tech, con il maggior numero di round (64), e le Life Sciences, che hanno attratto il più alto ammontare di investimenti (300 milioni di euro). Presente ad un evento a Trento il governatore della Banca d’Italia Fabio Panetta, commentando la notizia della promozione di S&P  ha ricordato come "rispetto a 15 anni fa quando ci fu il peggioramento dei rating dell'Italia" le condizioni della nostra economia sono cambiate. "Sono migliorate le condizioni delle banche, che ora sono ben capitalizzate, le imprese insolventi meno di quelle che erano prima". Ma, soprattutto, se "venti anni fa l'Italia aveva una posizione sull'estero debitoria, oggi siamo passati a una posizione netta pari a 10 punti di Pil.

E' una cosa enorme che è successa senza una crisi dell'economia, ma con il miglioramento della crescita e delle esportazioni". Ed è per tutti questi motivi che ancora una volta i profeti di sventura, che preconizzavano un probabile default da parte dell’Italia, con il centrodestra al governo, sono stati clamorosamente smentiti dai fatti.