Economia
Crescita cinese in crisi, così il governo censura le parole degli economisti
Pressing sugli esperti economici attraverso chiamate di sicurezza, elenchi di argomenti vietati ed interruzioni di Internet durante le conferenze online
Rallenta la crescita economica cinese e lo Stato applica l'autocensura sui propri economisit
L’economia cinese sta affrontando una fase di notevole difficoltà, suscitando l’ipotesi di un’entrata in un’era di stagnazione che potrebbe minacciare le future ambizioni di Pechino. Ma mentre la crescita nazionale economica rallenta, chi sta ai vertici del Dragone esercita continue pressioni sugli esperti economici del Paese per monitorare i loro commenti, onde evitare "inutili allarmismi" per la popolazione.
Insomma, una vera economia di autocensura quella cinese, che controlla le parole dei suoi esperti "costringendoli" ad essere ottimisti laddove venga espresso un punto di vista meno allegro sulle traiettorie di crescita. Come? Attraverso chiamate di sicurezza, elenchi di argomenti vietati, interruzioni di Internet durante conferenze online. A volte arrivano direttamente nell'atrio della torre degli uffici nel quartiere degli affari di una grande città. Così gli uomini dell'apparato di sicurezza cinese tengono a bada gli economisti degli istituti finanziari.
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Tra deflazione e crisi immobiliare, i cittadini si chiedono se, come promesso dal governo, la situzione possa realmente migliorare. La realtà è che la Cina non sembra più in grado di mantenere i tassi di crescita straordinari che ha registrato in passato, suggerendo che la crescita nei prossimi anni potrebbe stabilizzarsi a livelli più bassi (3-4%) con conseguenze sia economiche che politiche. Difatti la pratica della censura era già diffusa sulle questioni politiche e sociali, e ora è ben comune anche in campo economico, che in precedenza beneficiava di un certo margine di manovra.