Economia

Critpovalute, la Cina sfida Libra

La nuova moneta cinese, per ora denominata solamente DC/EP, sarà erogata sotto la supervisione della People’s Bank of Cina

Lala Hu* e Mirko Olivieri**

Arriverà probabilmente entro i primi mesi del 2020 e rivoluzionerà gli acquisti online: parliamo di Libra, la valuta digitale lanciata lo scorso giugno da Facebook. Si tratta di una moneta virtuale non controllata da un organismo bancario centrale, che si presenterà come una vera e propria criptovaluta basata su scrittura segreta.

Una svolta epocale per le piattaforme digitali, che permetterà non solo di pagare e scambiare denaro sui social network di proprietà di Zuckemberg, ma in tutto il web, servizi di messaggistica compresi. La moneta virtuale sarà gestita dall’organizzazione Libra Association e, tra gli altri, avrebbero aderito al progetto big del digitale come Mastercard, Visa, Paypal, Booking, Spotify, Uber e, ovviamente, Facebook Inc.

La Libra Association sembra stia cavalcando l’onda della nuova normativa europea sui pagamenti elettronici, che coinvolge i big dell’e-commerce e promuove la riduzione delle frodi con un meccanismo di Strong Customer Authentication per i pagamenti che superano i 30 euro.

L’annuncio di Facebook di creare una nuova criptovaluta ha però già incontrato una forte resistenza a Washington: il ruolo di rilievo del Social Blu nel progetto ha, infatti, attirato critiche da parte di politici e lobby preoccupati per i problemi legati a privacy e potere di mercato.

Nella corsa al lancio della prima valuta digitale globale, è poi sfida aperta tra Facebook e un paese già leader mondiale nei pagamenti elettronici, ovvero la Cina, che potrebbe lanciare la propria criptovaluta proprio nei prossimi mesi.

A differenza di Libra e delle criptovalute che sono normalmente “decentrate”, la nuova moneta cinese, per ora denominata solamente DC/EP (Digital Currency / Electronic Payments), sarà erogata sotto la supervisione della People’s Bank of China (PBoC). Forbes ha rivelato che tra le prime a ricevere la criptovaluta ci sarebbero 8 aziende cinesi, tra cui i colossi digitali Alibaba e Tencent (che insieme possiedono il 93% del mercato dei pagamenti elettronici mobile in Cina), cinque istituti finanziari (China Construction Bank, Industrial and Commercial Bank of China, Bank of China, Agricultural Bank of China e Union Pay). Secondo un’altra fonte coinvolta nello sviluppo della criptovaluta, potrebbe essere beneficiaria anche un’ottava istituzione non identificata.

La data di lancio della criptovaluta cinese? Una data possibile è l’11 novembre, durante il Single’s Day o meglio “festa dell’e-commerce” in Cina, giorno in cui si batte ogni anno il record di vendite online (nel 2018 Alibaba ha sorpassato i 30,8 miliardi di dollari di vendite). Se così fosse, nella corsa alla prima valuta digitale globale, Facebook arriverà solo seconda.

*Docente di International Marketing all’Università Cattolica del Sacro Cuore e blogger Corriere della Sera

** Ricercatore Junior al Lab di Digital Humanities – ALMED, Università Cattolica del Sacro Cuore