Economia
Da Reddit a Plenitude fino a Lamborghini: le ipo più attese nel 2023
Gli esperti si attendono sorprese dal settore farmaceutico, buona parte delle quotazioni nella seconda metà dell’anno
Ecco le Ipo del 2023
Se il 2022 è stato un anno da dimenticare per le ipo, il 2023 non può dirsi più vivace per il mercato delle quotazioni in Borsa. La prudenza è d'obbligo tra gli investitori e diverse società prima di azzardare il debutto ed essere ammesse alle negoziazioni cercheranno di capire come evolverà nei prossimi mesi la situazione dei mercati. Tra i settori più favoriti dal contesto macroeconomico sicuramente c'è il comparto energetico. "E' quello più in salute - spiega all'AdnKronos Vincenzo Longo, premium manager di Ig -. Con i ricavi importanti che ha conseguito Plenitude potrebbe essere tra i nomi più quotati" per un debutto a Piazza Affari, anche se l'ipo della controllata di Eni attiva nelle rinnovabili dipenderà dalle condizioni di mercato, anche perché per il Cane a Sei Zampe il valore "strategico" della società non è la quotazione, bensì Plenitude in sé stessa, ha detto qualche settimana fa l'amministratore delegato di Eni, Claudio Descalzi.
Tra i nomi in ballo a livello globale ci sono poi quelli di TikTok, uno dei social network più apprezzati per condividere video, con oltre un miliardo di utenti attivi e dal valore stimato di oltre 50 miliardi di dollari e Reddit, tra i social network più utilizzati al mondo, assieme a Twitter, Instagram e Facebook. La società, nata nel 2005, che permette di accedere a notizie, partecipare a discussioni e condividere immagini e video, ha rimandato la quotazione, che sarebbe dovuta avvenire nel marzo del 2022, a data da destinarsi e secondo gli addetti ai lavori per Reddit la campanella potrebbe suonare nel 2023. "Non so se sarà l'anno dei social network, non è un buon momento - spiega Longo - I social devono far fronte a una situazione che vede le aziende crescere a dismisura e poi essere vendute, come nel caso di Elon Musk con Twitter e questo le rende vulnerabili".
Certo è che chi intende quotarsi avrà bisogno che il momento sia favorevole per la buona riuscita dell'operazione. "Molte ipo sono saltate quest'anno - fa notare Longo - e ci aspettiamo che il mercato non sia più così florido o pronto a recepire una ipo sulla scia delle previsioni macroeconomiche che vedono una recessione vicina anche in Europa e negli Usa, dove decidono di quotarsi molte società". Tra i settori sui quali sono puntati i riflettori c'è l'automotive, con Lamborghini in testa, che secondo le indiscrezioni potrebbe aprirsi al mercato tramite un’offerta pubblica iniziale. L’approdo in Borsa permetterebbe alla casa bolognese di supercar, che ha un valore stimato da Banca Akros di circa 9 miliardi di euro, di debuttare ufficialmente in Borsa.
"Per altri settori di automotive, come Bmw, si parlava di una quotazione da 15 anni ed è stata fatta - afferma Longo -. Di Lamborghini se ne parla da un po' ma si tratta di un settore dove il segmento di mercato è ciclico e potrebbe incontrare una forte difficoltà. La domanda per i beni di lusso, quando il ciclo economico va male, non è molto forte". Buona parte delle ipo del 2023 potrebbero essere fatte nella seconda metà dell'anno, sottolinea Longo "quando il mercato può avere un migliore accoglimento".
Se il settore energetico resta quello più in voga per le ipo del 2023, assieme "a pochi altri", non è facile predire chi saranno le prossime matricole in Borsa. "Nel settore tecnologico farmaceutico ci potrebbero essere delle sorprese in concomitanza con una recrudescenza del Covid, visto che in Cina se ne continua a parlare" dice Longo. A ogni modo, non sarà un anno buono per le ipo ma molto simile al 2022. "In mente abbiamo i ricordi dell'ultimo decennio, quando le manovre espansive delle banche centrali erano enormi - fa notare Longo -. Purtroppo stiamo per entrare nel cuore della recessione. Non mi aspetto che il 2023 sia un anno esaltante per le ipo, anzi, tutt'altro".