Economia
Dal Pnrr 6 mld per innovare le Pa. Ma i governi non sono in grado di spenderli
La transizione digitale in Italia? Dire che è in ritardo è un eufemismo. Eppure i fondi (dall'Ue) ci sono, ma i governi...
Un carico che, certamente, è stato in parte appesantito prima dalle misure straordinarie contro la pandemia e poi dalle norme per far fronte alla crisi energetica derivata dal conflitto russo-ucraino. Eppure ci sono ancora 44 provvedimenti da adottare che risalgono addirittura alla legislatura 2013-2018 e che gridano vendetta.
Sui servizi digitali il ritardo è comunque un vero peccato, perché l’infrastruttura di Poste può essere decisiva per supportare la digitalizzazione delle prestazioni delle Pa. Non a caso, il colosso di Viale Europa ha presentato poche settimane fa il progetto “Polis”, una rete di sportelli unici digitali di prossimità nei comuni fino a 15mila abitanti per facilitare l’accesso ai servizi, attraverso una piattaforma multicanale. In quell’occasione lo stesso Zangrillo esultò: “Acceleriamo sulla transizione digitale”. L’accelerazione, se c’è, non sembra proprio bruciante.