Economia

Dazi Usa-Cina, aria d'intesa. E Trump rivede Kim in Vietnam

Ripresa dei negoziati fra Usa e Cina sui dazi. La presenza del vicepremier di Pechino sembra indicare il desiderio della nazione asiatica di trovare un accordo

Dazi Usa-Cina news: mentre Wall Street si riscopre cauta dopo il poderoso rally di venerdì scorso, dovuto a un ottimo rapporto sull'occupazione americana a dicembre e alle rassicurazioni giunte dal governatore della Federal Reserve, gli occhi degli investitori sono tornati a guardare la ripresa dei negoziati commerciali a Pechino tra Usa e Cina, i primi da quando l'1 dicembre scorso i presidenti delle due nazioni siglarono una tregua di 90 giorni. La partecipazione del vice premier cinese Lue He, braccio destro e consigliere economico di Xi Jinping al primo dei due giorni di negoziati ha sorpreso gli analisti visto che le riunioni dovevano essere tra funzionari di medio livello.

infografica scambi cina usa
 

Lue He è stato immortalato in una fotografia dell'incontro delle due delegazioni condivisa sui social media da un partecipante cinese. La presenza di uno dei funzionari cinesi di più alto livello all'incontro con il vice rappresentante commerciale statunitense, Jeff Gerrish, ha sorpreso gli analisti perchè teoricamente questi negoziati dovevano essere tra negoziatori di medio livello. Ciò sembra indicare il desiderio della nazione asiatica di trovare un accordo. Il portavoce del ministero cinese degli Esteri, Lu Kang, ha spiegato alla stampa locale che la Cina è "in buona fede" nel volere risolvere le dispute commerciali con l'America all'insegna del "reciproco rispetto".

Donald trump cina ape
 

Stando a lui, le due parti intendono avere un dialogo "positivo e costruttivo" e che "sin dall'inizio abbiamo pensato che le frizioni commerciali tra Usa e Cina non siano positive per nessuno dei due Paesi o per l'economia mondiale". Lu ha voluto sottolineare che "lo sviluppo della Cina ha un potenziale enorme" e che "abbiamo una grande fiducia nei forti fondamentali di lungo termine dell'economia cinese".

Wilbur Ross, segretario americano del Commercio, ha sottolineato in una intervista a Cnbc che i dazi Usa imposti sulle importazioni cinesi stanno frenando l'economia cinese e ledendo la capacita' di Pechino di creare occupazione ed evitare tensioni sociali.

Solo ieri il presidente americano, Donald Trump, aveva detto che i negoziati "stanno andando molto bene". Ora si guarda già al Worl Economic Forum previsto a Davos (Svizzera) dal 22 al 25 gennaio. La', a margine del forum, Trump potrebbe incontrare il vicepresidente cinese Wang Qishan come suggerito da una fonte al South China Morning Post. Sarebbe un ulteriore passo avanti nell'ambito della tregua commerciale di 90 giorni siglata dal presidente Usa e da quello cinese l'1 dicembre a Buenos Aires (Argentina). C'è tempo fino al primo marzo per trovare un'intesa che eviti una guerra commerciale a colpi di altri dazi.

Trump Kim Summit
 

Intanto il Global Times, tabloid nazionalista cinese, ha fatto notare che c'è ottimismo ma che la Cina non si piegherà mai agli Usa: "Se le Cina volesse alzare bandiera bianca, lo avrebbe gia' fatto".

Intanto, secondo scrive il quotidiano sudcoreano Munhwa Ilbo, ripreso dai media statunitensi, Hanoi potrebbe ospitare il secondo incontro tra il presidente statunitense, Donald Trump, e il leader nordcoreano, Kim Jong Un.

La capitale del Vietnam avrebbe recentemente ospitato numerosi incontri tra funzionari statunitensi e nordcoreani per mettere a punto i dettagli del prossimo incontro tra i due capi di Stato, sempre incentrato sulla denuclearizzazione nordcoreana in cambio dell'alleggerimento delle sanzioni economiche contro Pyongyang.

Ieri, Trump ha detto che i due Paesi stanno "negoziando per trovare la località" per il secondo incontro, che "sarà annunciata in un futuro non troppo lontano". Nel discorso di fine anno, Kim ha detto di voler incontrare di nuovo Trump per cercare di raggiungere l'obiettivo comune della denuclearizzazione della penisola coreana, ma ha avvertito di essere pronto a intraprendere un "percorso alternativo" se gli Stati Uniti manterranno le sanzioni contro la Corea del Nord.