Debito pubblico, cala a febbraio. Ma Italia maglia nera Ue per debito/Pil
L'Italia si conferma tra i Paesi dell'Ue con un elevato rapporto debito/Pil, salito nel 2016 al 132,6% (6 punti decimi di punto percentuale in più)
Cala il debito pubblico a febbraio, ma l'Italia si conferma in Europa come uno dei Paesi con un elevato rapporto debito/Pil. Secondo quanto le rilevazioni mensili di Banca d'Italia, rispetto a gennaio il debito delle Amministrazioni pubbliche è diminuito di 10,7 miliardi di euro, a 2.240,1. Nel suo rapporto sulla "Finanza pubblica, fabbisogno e debito", Via Nazionale ha fatto sapere che il fabbisogno delle Amministrazioni pubbliche (9 miliardi) è stato più che compensato dalla diminuzione di 20,7 miliardi delle disponibilità liquide del Tesoro (a 56,8; erano 74,7 a febbraio 2016); l'effetto complessivo degli scarti e dei premi all'emissione e al rimborso, della rivalutazione dei titoli indicizzati all'inflazione e della variazione del tasso di cambio ha incrementato il debito di un miliardo.
Con riferimento alla ripartizione per sottosettori, il debito delle Amministrazioni centrali è diminuito di 11,6 miliardi, quello delle Amministrazioni locali è aumentato di 0,9 miliardi e quello degli Enti di previdenza è rimasto pressochè invariato. A febbraio sono state contabilizzate nel bilancio dello Stato entrate tributarie per 28 miliardi, in aumento dell'1,6% (0,4 miliardi) rispetto allo stesso mese del 2016; nel primo bimestre l'aumento è stato del 2,5%. Al netto di alcune disomogeneità contabili che riguardano principalmente gli incassi dell'Iva e dell'Irpef, si puo' stimare che l'aumento delle entrate complessive sia stato piu' contenuto.
Se cala il debito in termini assoluti, l'Italia però si conferma tra i Paesi dell'Ue con un elevato rapporto debito/Pil, salito nel 2016 al 132,6% (6 decimi di punto percentuale in più sull'anno precedente). Nel confronto europeo il valore del nostro Paese è inferiore solo a quello della Grecia (dati 2015).
E' quanto si legge nel rapporto dell'Istat Noi Italia, secondo cui nel 2016 in Italia l'indebitamento netto in rapporto al Pil è stato pari al -2,4% (-2,7% e -3,0% rispettivamente nel 2015 e nel 2014); il saldo primario (indebitamento netto meno spesa per interessi) è in lieve aumento rispetto al 2015, con una incidenza sul Pil dell'1,5%.
Nel confronto europeo, sui dati di indebitamento relativi al 2015 l'Italia risulta allineata alla media dell'Ue. Nel 2016 la pressione fiscale in Italia scende al 42,9%, in riduzione di 0,7 punti percentuali dal massimo del biennio 2012-2013. Il nostro Paese - si legge - è fra quelli con i valori più elevati, superato tra i maggiori partner solo dalla Francia (dati 2015).
La pubblica amministrazione italiana ha speso nel 2015 circa 13,6 mila euro per abitante, un valore sostanzialmente in linea con quello medio dell'Ue. Tra le grandi economie dell'Unione, Germania, Regno Unito e Francia presentano livelli più elevati, mentre la Spagna spende meno dell'Italia.