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Economia
Dl Lavoro, 100 € in più in busta paga. Via libera dal Consiglio dei ministri

Dl Lavoro, taglio del cuneo fiscale al 7%: ecco le categorie interessate

E' terminato a Palazzo Chigi il Consiglio dei ministri. Nel corso della seduta (durata circa un'ora e mezza) è stato approvato il decreto lavoro. Il decreto lavoro "è stato approvato, con importanti interventi a sostegno delle famiglie". Lo dice il ministro del Lavoro Marina Calderone, al termina del Cdm a Palazzo Chigi.

Ecco le principali modifiche previste dalla misura. Fino a 100 euro in più al mese. Ma solo da luglio a dicembre. Il taglio del cuneo fiscale per i lavoratori dipendenti con redditi medio-bassi - si legge sul Corriere della Sera - viene confermato e aumentato, anche se solo nel periodo di paga compreso tra il 1 luglio e il 30 novembre 2023 e sale di altri 4 punti percentuali rispetto a quanto già previsto dall’ultima legge di Bilancio. Per i redditi più bassi fino a 25 mila euro lo sgravio contributivo passa dal 3% al 7%, che si traduce in poco più di 96 euro al mese in più in busta paga. Nuovi incentivi per l’assunzione di giovani. Il decreto prevede sgravi contributivi fino al 60% della retribuzione mensile lorda per chi assume giovani fino a 30 anni che non studiano né lavorano, i cosiddetti «neet», che non sono né studenti né lavoratori e che in Italia hanno raggiunto (nella fascia 15-34 anni) la cifra di 3 milioni.

Si inaspriscono - prosegue il Corriere - anche le sanzioni e le pene previste per i trasgressori delle nuove regole e per i cosiddetti «furbetti», come ad esempio coloro che percepiranno l’«Assegno di inclusione» nonostante abbiano un lavoro in nero. «Salvo che il fatto costituisca più grave reato — si legge nella bozza del decreto Lavoro —, chiunque, al fine di ottenere indebitamente" l’incentivo economico "rende o utilizza dichiarazioni o documenti falsi o attestanti cose non vere, ovvero omette informazioni dovute, sarà punito con la reclusione da due fino a un massimo di sei anni". Prevista anche la riforma del Reddito di cittadinanza. La misura di contrasto alla povertà, infatti, sparirà a partire dal primo gennaio 2024 per essere sostituita dall’Assegno di inclusione". L’incentivo economico è rivolto ai nuclei familiari che hanno tra i componenti soggetti disabili, over 60 o minori, che avranno un Isee inferiore alla soglia dei 9.360 euro.

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