Economia

Economia, 2021 anno di ripresa ma anche di corsa dell'inflazione: un bilancio

Se il 2020 è stato l'anno del Covid, il 2021 dal punto di vista economico è stato quello della ripresa e del Recovery Plan. Ma anche della corsa dell'inflazione

Nei primi giorni del mese i mercati sono caratterizzati soprattutto dai timori per l'impennata dell'inflazione e l'incertezza sulle prossime mosse della Federal Reserve, che potrebbe decidere di stringere le maglie della politica monetaria. Gli investitori temono che la Fed, nella riunione del 15 e 16 giugno, possa ripensare la politica monetaria. Wall Street registra una serie di sedute negative affossata dai titoli tech, sulla scia di una serie di dati macro positivi che, fotografando la ripresa dell'Economia in corso, alimentano i timori di un'impennata dell'inflazione e di una rapida uscita dalle misure di sostegno.

Il 5 giugno al G7 finanziario di Londra si trova un accordo storico: un'intesa di principio su una aliquota globale minima "almeno del 15%" per la tassazione delle grandi imprese, che andra' applicata Paese per Paese. Intanto il petrolio continua a segnare nuovi record, spinto dalle riprese e dall'Opec+ che continua a decidere di non modificare la politica produttiva.

Il 16 si comprende che i timori degli investitori per le possibili mosse della Fed non avevano troppo fondamento. La banca centrale Usa infatti non cambia la sua politica monetaria anche se la stretta sui tassi e sul Qe ora appare piu' vicina. I tassi restano invariati tra lo 0 e lo 0,25% e non cambia il livello degli acquisti, che resta inchiodato a 120 miliardi di dollari al mese.

Il 22 l'Ue da' l'ok al Pnrr dell'Italia. Prevede un impatto sul Pil tra l'1,5 e il 2,5% e 240 mila posti di lavoro entro il 2026. L'Italia viene promossa a pieni voti. Christine Lagarde intanto ribadisce all'Europarlamento che l'aumento dell'inflazione e' "temporaneo", che la ripresa dell'Economia europea accelera e che una stretta monetaria non e' all'orizzonte, perche' sarebbe "prematura".

La Cina intanto continua a macinare record di crescita: nei primi 6 mesi le importazioni e le esportazioni totali della Cina sono aumentate del 27,1% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente, e del 22,8% rispetto allo stesso periodo del 2019, con un tasso di crescita medio biennale di oltre il 10%. Cio' e' dovuto principalmente al continuo rimbalzo della domanda interna e alla ripresa della produzione e della domanda di consumo nelle principali economie.

LUGLIO: LA CRISI DEI CHIP IMPATTA L'AUTO

La carenza dei chip minaccia l'industria e la ripresa globale. Il Pil degli Usa torna a livello pre-crisi, l'Economia britannica torna a viaggiare a gonfie vele mentre la ripresa del turismo globale infonde nuova fiducia per una ripresa solida.

Il 10 si registra che il settore auto e' ancora alla prese con la carenza mondiale di microchip e semiconduttori. Produzioni bloccate in diversi stabilimenti delle compagnie, a partire da alcuni impianti di Stellantis nel Nord America. Il comparto soffre a livello globale, complici anche i dubbi sulla consistenza della ripresa e sul possibile impatto delle varianti del Covid sulla ripartenza.

Il 15 i dati della Gran Bretagna certificano il rimbalzo dell'Economia con il tasso di disoccupazione sceso di 0,2 punti al 4,8% nel trimestre fino a maggio, mentre sale di 0,1 punti al 74,8%. Il 27 L'Fmi torna all'attacco: la vera linea di frattura creata dalla pandemia sara' tra i Paesi che potranno vaccinarsi, e quelli che non potranno farlo. Ma conferma la ripartenza dell'Economia, trainata dagli Stati Uniti. Attesa una crescita del 7% quest'anno e del 4,9% il prossimo (+1,4%). Mentre l'Economia dell'Eurozona crescera' del 4,6% (+0,2%) nel 2021 e del 4,3% (+0,5%) nel 2022.