Economia
Egitto verso il default, investire sui bond sovrani ora rende più del 30%
Il Paese si avvicina al fallimento, sostenuto da Emirati Arabi Uniti, Fmi e Unione Europea. Ma investire nei bond sovrani non è una cattiva idea
Egitto verso il fallimento, ma è un'occasione per gli investitori obbligazionari
L’Egitto si avvicina al default, ma il fallimento non è lontanamente concepito. Attraversato da significative turbolenze geopolitiche, il Paese, in quanto principale importatore mondiale di grano, ha subito le conseguenze dell'invasione russa dell'Ucraina nel 2022, che ha innalzato i prezzi dei cereali e del carburante.
In seguito, gli attacchi condotti dagli Houthi contro le navi nel Mar Rosso hanno portato a una riduzione delle tariffe del Canale di Suez, che sono diminuite di quasi la metà. Inoltre, la crisi in corso nella Striscia di Gaza ha avuto un impatto negativo sul settore turistico, che costituisce un'importante fonte di valuta estera per l'Egitto.
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Così, riporta Milano Finanza, gli Emirati Arabi Uniti hanno avviato un'iniziativa di salvataggio multinazionale, impegnandosi a versare un anticipo di 24 miliardi di dollari per la costruzione di un resort di dimensioni pari a Londra lungo la costa incontaminata del Mediterraneo nell'Egitto occidentale.
Il Cairo ha colto l'opportunità per svalutare la propria valuta, la lira, e allentare i controlli sui cambi. In risposta, il Fondo Monetario Internazionale (FMI) ha annunciato un pacchetto di prestiti del valore di circa 9 miliardi di dollari. Parallelamente, l'Unione Europea ha proposto di stanziare ulteriori 8 miliardi di dollari per sostenere l'Egitto in questa fase critica.
L’Egitto entra nel piano di salvataggio con un deficit di bilancio che sfiora il 7% del Pil e un’inflazione galoppante intorno al 35% annuo. Pagare il 30% di interessi sulle sue obbligazioni ha aumentato il servizio del debito al 60% delle entrate statali, scrive ancora Milano Finanza.
Il governo del presidente Abdel Fattah Al Sisi ha adottato un approccio risoluto, consentendo una svalutazione della valuta egiziana di oltre un terzo e aumentando i tassi di interesse di sei punti percentuali al 27,75% per contrastare l'inflazione.
Questa situazione ha creato un'opportunità allettante per gli investitori obbligazionari, che possono ottenere rendimenti superiori al 30% su titoli a nove mesi denominati in sterline egiziane stabilizzate. Tuttavia, al momento, gli osservatori considerano questa opportunità come un'operazione a breve termine. Come afferma Razan Nasser, analista sovrano dei mercati emergenti presso T. Rowe Price, "Dopo un anno cercheremo segnali di impegno verso reali cambiamenti strutturali".
La fluttuazione della valuta sta infondendo nuova vita in un settore finanziario egiziano che era quasi in declino. Secondo Ahmed Hafez, capo della ricerca presso Beltone Securities al Cairo, "Le banche stanno iniziando a smaltire gli arretrati e a rendere disponibili i prestiti".