Eni, nel primo semestre utile boom: 2,2 miliardi e +124%
Eni archivia il primo semestre dell'anno con un utile netto di 2,2 mld di euro, in crescita del 124%
ENI: IN PRIMO SEMESTRE UTILE DI 2,2MLD EURO(+124%)
Eni archivia il primo semestre dell'anno con un utile netto di 2,2 mld di euro, in crescita del 124% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Lo rende noto la società. Nel trimestre l'utile netto è di 1,25 mld. L'utile netto adjusted si attesta a 1,7 mld, in rialzo del 45%. L'utile operativo adjusted è 4,94 miliardi nel semestre, mentre nel secondo trimestre raggiunge i 2,56 miliardi (+152%). L'utile netto adjusted nel secondo trimestre è di 0,77 miliardi (+66%). Forte la generazione di cassa operativa: 3 miliardi nel secondo trimestre 2018 (+12%) e 5,2 miliardi nel semestre (+13%). Nel semestre Eni ha realizzato investimenti netti per 3,67 miliardi; l'indebitamento finanziario netto si attesta a 9,9 miliardi.
ENI: DESCALZI, FORTE MIGLIORAMENTO REDDITIVITA' IN SECONDO TRIMESTRE
''Nel secondo trimestre, come già nel primo, Eni ha proseguito nel trend di forte miglioramento della redditività che aumenta del 152% a fronte di una crescita del Brent in euro del 38%, trainata dalla performance del business E&P che ha più che triplicato il suo contributo. La generazione di cassa consolidata è anch'essa nettamente cresciuta, spinta dal prezzo Brent e dalla maggiore produzione con un contributo per barile che sale a 20 dollari, consentendoci di confermare la riduzione a 55 dollari/barile della nostra cash neutrality per il 2018". Lo evidenzia l'amministratore delegato di Eni, Claudio Descalzi, commentando i risultati del primo semestre dell'anno. "Ottimo - fa anche presente Descalzi - è stato anche il risultato del business G&P, frutto della maggiore integrazione del business del Gnl con le attività upstream e dei benefici della profonda riorganizzazione condotta negli ultimi anni. La flessione dello scenario nella Raffinazione e nella Chimica, anticiclico rispetto al Brent, ha comportato una riduzione del contributo di questi business che si sono comunque mantenuti positivi grazie alla ristrutturazione avviata nei precedenti esercizi". "La gestione del portafoglio ha fatto registrare nel trimestre progressi significativi, con l'accordo per la nascita di Vår Energi in Norvegia e l'incasso del prezzo di vendita a Mubadala del 10% del campo di Zohr. Come risultato finale il debito netto prosegue nella sua discesa portandosi al di sotto di 10 miliardi di euro, livello più basso registrato negli ultimi 11 anni. Su queste basi confermerò al Consiglio del 13 settembre la proposta di un acconto dividendo di 0,42 euro per azione" conclude.