Economia

Enilive si prepara al debutto: previsti due miliardi d'investimenti entro 2027

Eni ha stimato circa 8 miliardi di incassi generati dalla gestione attiva del portafoglio aziendale

Enilive, la controllata di Eni, verso il listino: due miliardi d'investimenti nel piano 2024-27

Seguendo un percorso simile a quello della sua controparte maggiore, Plenitude, anche Enilive (specializzata in bioraffinazione e mobilità sostenibile) potrebbe presto aprire il proprio capitale a investitori di minoranza per poi avviarsi verso il mercato azionario.

La crescita di questa controllata sarà alimentata da investimenti di circa 500 milioni di euro l’anno nell’arco di piano al 2027. Fondata nel gennaio del 2023, Enilive ha già avviato un processo di espansione internazionale con l'acquisizione del 50% della bioraffineria di Chalmette in Louisiana, che ha portato la capacità di lavorazione a 1,65 milioni di tonnellate annue. Parallelamente, Enilive sta collaborando con Lg Chem e Petronas nel Sud-Est asiatico, mentre in Italia continua la conversione delle raffinerie tradizionali.

In collaborazione con Lg Chem, Enilive sta valutando l'investimento per la realizzazione di una bioraffineria da 400.000 tonnellate in Corea del Sud, prevista per il 2026. Un progetto simile, ma di dimensioni maggiori (650.000 tonnellate), è allo studio a Pangerang, in Malesia.

Secondo l'aggiornamento del piano strategico di Eni, Enilive dovrebbe raggiungere una capacità di raffinazione di oltre 3 milioni di tonnellate annue entro il 2026, con un aumento a 5 milioni nel 2030. La produzione di Saf, il carburante sostenibile per gli aerei, è uno degli elementi più interessanti per potenziali investitori. Si prevede che Enilive raddoppi progressivamente la produzione, passando da 500.000 tonnellate previste inizialmente nel 2026 a 1 milione, per arrivare a 2 milioni nel 2030. Queste cifre sono indicative, poiché la produzione sarà adattata alle richieste del mercato. Tra i potenziali clienti si annovera Ryanair, mentre Kenya Airways ha già effettuato il primo volo con Saf prodotto da Enilive.

La valorizzazione delle sue società satellite costituisce uno dei pilastri del piano Eni aggiornato fino al 2027, il quale prevede che circa 8 miliardi di euro siano generati attraverso la gestione attiva del portafoglio aziendale. Oltre a Plenitude ed Enilive, sono classificate come società satellite anche le due società upstream, Var Energi in Norvegia (quotata alla borsa di Oslo) e Azule Energy in Angola (joint venture paritetica con bp). Inoltre il Ceo di Eni, Claudio Descalzi, ha pure in programma la creazione di altre due società, una dedicata alla Cattura e Stoccaggio della CO2 (CCS) e l'altra alla Biochimica, entrambe da istituire entro il periodo del piano.

LEGGI ANCHE: Enilive, pronta la quotazione in Borsa. Individuati gli advisor

È importante sottolineare che Eni conta sul contributo di Enilive e Plenitude per il 20% della crescita del flusso di cassa libero, stimata oltre il 30% entro il 2027 rispetto ai 13,5 miliardi di euro attesi nel 2024. Si prevede che l'EBITDA pro-forma di Enilive raggiunga 1 miliardo di euro nel 2027, riflettendo la crescita della capacità di bioraffinazione, il rebranding delle stazioni di servizio e l'incremento del contributo dei servizi non petroliferi, che dovrebbe costituire il 40% delle attività retail entro la fine del periodo del piano. Nel 2023, l'utile operativo pro-forma di Enilive è stato di 730 milioni di euro, un aumento dell'8% rispetto all'anno precedente. Un altro vantaggio di Enilive è l'approvvigionamento di materie prime dall'agri-hub, principalmente da coltivazioni di semi oleosi in Africa, con un previsto arrivo di 700.000 tonnellate nel 2027, pari al 35% del totale processato nelle bioraffinerie del gruppo.