Economia
Eredità Agnelli, nuovo colpo di scena: il processo riparte da zero
La Corte ha riconosciuto che il tribunale italiano è competente a trattare la questione della successione Agnelli
Eredità Agnelli, nuovo colpo di scena: il processo riparte da zero
Il Tribunale di Torino dovrà ricominciare da capo: la corte è tenuta a fornire una nuova motivazione, questa volta in modo appropriato, per la sospensione della causa intentata da Margherita Agnelli contro i suoi tre figli primogeniti, John, Lapo e Ginevra Elkann, relativamente alla successione di Gianni Agnelli e di Marella Caracciolo, genitori di Margherita e nonni dei tre Elkann. Lo scrive Mf. Questa decisione è stata presa dalla Corte di Cassazione, con un'ordinanza emessa in camera di consiglio lo scorso 6 dicembre e comunicata ieri, aggiungendo un nuovo capitolo alla saga giudiziaria sull'eredità dell'Avvocato e sul destino della holding di famiglia, la società semplice Dicembre, che controlla a cascata la Giovanni Agnelli ed Exor, dando vita a un impero di oltre 30 miliardi di euro tra quote in Stellantis, Ferrari, Cnh, Lingotto, Juventus, Economist e altre importanti società. La complessa disputa familiare, in corso da oltre vent'anni, può essere semplificata in alcuni punti cruciali: oltre alla causa avviata in Italia da Margherita nel 2019 per mettere in discussione l'intero assetto della successione dei genitori, sono in corso da molti anni tre procedimenti civili in Svizzera.
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Due di essi a Thun, nel cantone Bernese, riguardano i testamenti svizzeri di Marella Caracciolo che escludono Margherita dalla successione, indicando i tre nipoti come unici eredi (escludendo gli altri cinque figli di Margherita avuti dal secondo marito, Serge de Pahlen). Si discute anche sulla giurisdizione, poiché Margherita sostiene che sua madre fosse residente in Italia. L'altro procedimento si svolge a Ginevra, dove si valuta la validità dell'accordo transattivo e del patto successorio stipulati nel 2004 sull'eredità di Gianni Agnelli. In base a tali accordi, Margherita aveva concluso le controversie sull'eredità del padre, rinunciando a ogni pretesa successoria e ricevendo circa 1,3 miliardi di euro. Successivamente, aveva riproposto la questione, sostenendo che le fossero stati nascosti beni del padre di notevole valore.
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La Cassazione civile ha rimandato le carte al tribunale di Torino, favorendo sostanzialmente Margherita. Questo perché la Corte ha riconosciuto che il tribunale italiano è competente a trattare la questione della successione Agnelli, nonostante la magistratura svizzera si stia già occupando di tre procedimenti pendenti, considerati pregiudiziali rispetto a quello italiano. Secondo i giudici, la sospensione del tribunale torinese avrebbe dovuto essere meglio motivata, analizzando dettagliatamente ciascuna delle cause svizzere. La decisione svizzera più centrale sarebbe quella di Ginevra, riguardante l'eredità Agnelli. La vicenda tornerà ora a Torino, dove, come richiesto dalla Cassazione, le parti si ritroveranno a confrontarsi entro tre mesi. Nel frattempo, si attendono le decisioni dei tribunali svizzeri. I tre figli Elkann sono difesi dagli avvocati Eugenio Barcellona e Carlo Re dello Studio Pedersoli, mentre la madre e i quattro fratelli che hanno fatto causa sono assistiti dall'avvocato Dario Trevisan. Anche l'esecutore testamentario di Marella, il notaio svizzero Urs von Granigen, è stato citato in giudizio da Margherita ed è difeso da Giorgio De Nova e Alessandro Chiesa.