Economia

Ex Ilva, Morselli: "10 giorni per il piano".Gualtieri: "Pronti a coinvestire"

Piano industriale entro 10 giorni da parte di ArcelorMittal Italia e Stato che conferma il suo impegno a coinvestire nell’ex Ilva (traite InvItalia). Nell'incontro in merito all'Ex Ilva con sindacati e il colosso franco-indiano della siderurgia, l’amministratore delegato Lucia Morselli conferma gli impegni presi a marzo, quando governo e azienda avevano trovato un'intesa per chiudere il contenzioso civile.

"Am Investco vuole onorare gli impegni presi fino in fondo anche con le difficoltà causate da Covid. Vogliamo andare avanti e siamo pronti a presentare il piano fra una diecina di giorni”, ha sottolineato la manager che ha anche detto che il gruppo vuole "mantenere l'integrità degli impianti di Taranto e la sua importanza a livello europeo”.

Posizione ben accolta dall’esecutivo che ha dato il via libera alla “proroga” causa-Covid per la presentazione del piano industriale. "Lo Stato è disponibile a coinvestire e quindi di intervenire direttamente" nella compagine societaria "per avere una Ilva forte, che produca tanto che sia leader mondiale di mercato, che faccia investimenti significativi con intervento Stato diretto e indiretto”, ha spiegato il ministro dell'economia Roberto Gualtieri, mentre i lavoratori del gruppo stanno scioperando.  

"Siamo consapevoli che il Covid ha prodotto rallentamenti e situazioni complicate da gestire ma pensiamo sia tempo di proseguire sull'accordo di marzo e incoraggiamo l'azienda a procedere lungo quella strada", ha aggiunto ancora il ministro Gualtieri. Posizione sostenuta anche dal ministro dello Sviluppo economico, Stefano Patuanelli, secondo cui "il piano industriale" che dovrà essere presentato da ArcelorMittal Italia "è un elemento imprescindibile da cui partire". 

Francesca Re David, leader Fiom ha criticato così duramente le parole del ministro delle Finanze che aveva parlato, in apertura del confronto, di una occupazione di 10.700 lavoratori mentre l'intesa firmata nel 2018 prevede anche il rientro dei lavoratori in amministrazione straordinaria.

""Quello di cui parla il governo non è l'accordo firmato dai sindacati. Noi abbiamo firmato un accordo che prevede zero esuberi e ora non intendiamo firmeremo un altro che preveda esuberi", ha proseguito rimproverando il governo di cercare un"sindacato a chiamata", che "smentisca l'accordo precedente". Su quel testo del 2018 abbiamo chiesto ai lavoratori di votare e loro lo hanno accolto dell'accordo. Non possiamo ora andargli a dire che ci siamo sbagliati perché qualcuno ha cambiato idea", ha incalzato la sindacalista di Corso d'Italia.

E ha ribadito: "Ci abbiamo messo un anno per fare quell'accordo, esattamente sul nodo dell'occupazione. Bisogna che il governo e l'azienda sappiano che noi siamo fermi a quello che abbiamo firmato. Il Governo non dia per scontato che noi siamo pronti a ritirare la firma. L'accordo vale. Non lo vogliamo rimettere in discussione", ha concluso.

Per il segretario della Uilm Rocco Palombella invece "serve una legge speciale per l'Ilva per attenuare disastro occupazionale, economico e sociale. Il problema vero è la prospettiva. Noi non riconosciamo nessun piano se non quello dell'accordo del 6 settembre 2018. Se vostro piano è quello dei sogni o di impegni irrealizzabili con assetti societari misti e futuribili siamo di fronte al disastro occupazionale, economico ambientale”, ha aggiunto.