Economia
FED 2019: innovazione e digitale propulsori della crescita del paese
Al Forum dell’Economia Digitale, promosso da Facebook e Giovani Imprenditori di Confindustria, focus sull’innovazione per la crescita del Paese
Nel 2019 il mercato digitale italiano promette una crescita del 2,5% con un volume di affari di 72,2 miliardi di euro, ma l’Italia si colloca al 26° posto in Europa per competenze digitali: solo il 44% delle persone tra i 16 e i 74 anni possiede digital skill di base. Superare questo medioevo tecnologico è oggi un imperativo.
A FED 2019, Forum dell’Economia Digitale organizzato da Facebook e Giovani Imprenditori di Confindustria giunto alla 4° edizione, più di 30 speaker e un pubblico di oltre 2.000 persone. Il titolo di quest’anno, “Be the Change”, riporta la necessità di affrontare le trasformazioni sociali, economiche e tecnologiche in corso al fine di coglierne le reali opportunità per cittadini e imprese.
Ad aprire la giornata Luca Colombo, Country Director di Facebook Italia, e Alessio Rossi, Presidente dei Giovani Imprenditori di Confindustria, alla presenza di Roberta Cocco, Assessore alla Trasformazione Digitale e servizi civici del Comune di Milano, che ha portato il saluto del sindaco Beppe Sala ricordando il ruolo di Milano come hub tecnologico e digitale nonché smart city capace di attirare giovani dall’Italia e dal mondo. Moderatori straordinari della giornata Vittoria Cabello e Nicolò De Devitiis.
VIDEO - FED2019: Colombo (Facebook) e Rossi (Confindustria) danno il benvenuto
Al convegno intervenuto anche il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte il quale si è detto fermamente convinto che per affrontare la trasformazione digitale in corso “la politica debba ispirarsi all’attitudine al cambiamento. Quella che ci troviamo di fronte è una rivoluzione con impatti economici e sociali dirompenti, un mutamento che viaggia a una velocità esponenziale”. Conte ha poi citato il dossier The future of jobs elaborato dal World Economic Forum: “Secondo queste previsioni il lavoro delle macchine crescerà del 29% al 58% nel 2022, una data a noi assai vicina. L’impiego delle macchine non riguarderà soltanto i lavori routinari, ma anche le fasce più alte. E tutto questo sta diventando realtà, con impatti importanti sull’occupazione. Paesi come Giappone, Cora del Sud e Germania, dove l’automazione è molto più avanti, dimostrano che è possibile costruire un sistema paese in cui la tecnologia sia un bene per tutti e che non è vero che l’innovazione tecnologica distrugge posti di lavoro, al massimo crea nuove opportunità”.
VIDEO - Conte a FED2019: "Politiche di visione per guidare trasformazione digitale"
Quanto alle azioni del Governo, Conte ha proseguito: “Abbiamo creato le premesse affinché la nostra sia una smart nation, stanziando 1 miliardo di euro per il fondo nazionale innovazione, la cui gestione è stata affidata a Cassa Depositi e Prestiti. In questo modo potremo tutelare gli interessi di tutti i cittadini contrastando la dispersione di talenti e asset strategici, convogliandoli verso il comune obiettivo della crescita economica. Il Governo ha poi agito da pioniere per lo sviluppo di alcuni settori innovativi strategici per la ricerca e le imprese, come l’insediamento dei due comitati di esperti sull’intelligenza artificiale e sui registri distribuiti e blockchain. Vorrei infine ricordare che lo scorso martedì l’Italia ha acquisito per un anno la presidenza della European Blockchain Partnership per creare una piattaforma comunitaria basata su tecnologia blockchain per lo sviluppo di servizi pubblici digitali. Finora queste sono solo premesse per garantire una maggiore fiducia nel futuro dei nostri giovani sfruttando al massimo le opportunità della trasformazione digitale. Per il futuro serviranno politiche pubbliche di visione che porteranno a ripensare il welfare, la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro e la formazione”.
FED 2019: dal digitale passa l’innovazione delle imprese e la crescita economica del Paese
“La quarta edizione di FED rappresenta un’occasione di dibattito sui temi del cambiamento e della trasformazione. Le persone e le imprese che hanno condiviso la propria testimonianza, oggi sul palco del FED, incarnano pienamente uno dei valori chiave della nostra azienda “Be bold”, un invito a osare e a porsi obiettivi ambiziosi per conquistare nuovi traguardi e raggiungere cambiamenti concreti”, ha commentato Luca Colombo, Country Director Facebook Italy. “Oggi uno dei principali abilitatori del cambiamento è proprio il digitale, settore che si conferma in costante e forte crescita. Per sostenere il suo sviluppo sono, tuttavia, necessarie delle forti competenze digitali: il 90% delle PMI in Italia riconosce infatti che, per la crescita di un’impresa, le competenze digitali sono imprescindibili. Se nei prossimi tre anni il nostro Paese riuscisse ad allineare la diffusione dei digital skill alla media europea, il nostro tessuto sociale e produttivo sarebbe più efficiente, aumenterebbero investimenti e occupazione e migliorerebbe il tasso di innovazione nelle imprese”.
“Con questa giornata vogliamo sensibilizzare il Paese rispetto al tema del digitale”, ha aggiunto Colombo ad Affaritaliani.it. “Questa edizione vuole portare la testimonianza di aziende che hanno fatto scelte importanti e audaci. Per esempio Enrico Mentana con Open ha lanciato un’iniziativa legata ai giovani e al digitale; ci sono anche piccole aziende appena nate che, utilizzando piattaforme come Instagram e Facebook, stanno sviluppando business legati ai viaggi”. “In Facebook il cambiamento lo viviamo tutti i giorni sviluppando un prodotto che deriva dai dati di utilizzo della nostra piattaforma o dalle interazioni con i consumatori. Il cambiamento per noi oggi è continuare a far crescere Facebook e Instagram come piazze di conversazione e, in secondo luogo, offrire un ambito di interazione e conversazione sempre più personalizzato. Penso quindi ai piccoli gruppi e alla messaggistica di Whatsapp e Messenger”.
VIDEO - Colombo (Facebook): "Offriremo conversazioni sempre più personalizzate"
FED 2019: superare il gap di competenze digitali per trasformare le imprese ed esplorare nuovi mercati
“Siamo sempre più convinti che innovazione e digitalizzazione siano la risposta a ogni domanda su come far crescere l’Italia”, così ha esordito Alessio Rossi, presidente dei Giovani Imprenditori di Confindustria. “Il cambiamento che la digitalizzazione porta nei settori tradizionali offre l’opportunità di trasformare le imprese, creare nuovi spazi di business, esplorare nuovi mercati. Queste trasformazioni aumenteranno da qui a un anno il fabbisogno di professioni ICT tra le 45mila e le 71mila unità. Ancora più determinante sarà quindi colmare il gap di competenze che è una vera emergenza Paese: la cultura digitale deve fare ingresso nelle scuole e nelle università, per creare gli innovatori, i manager, i lavoratori, gli imprenditori di domani”. “Il cambiamento è dentro di noi”, ha proseguito Rossi ad Affaritaliani.it, “noi dobbiamo essere il cambiamento per tutto il Paese. Oggi chiuderemo la giornata con il nostro Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte: un riconoscimento al più importante evento sull’economia digitale nel nostro Paese, ideato dai Giovani Imprenditori di Confindustria insieme a Facebook. Purtroppo tutte le imprese soffrono di questo mismatch tra domanda che è forte per posizioni di lavoro di tecnici qualificati e tanti giovani che non riescono a trovare lavoro”, ha detto Rossi in merito all’allarme lanciato dall’Amministratore Delegato di Fincantieri, Giuseppe Bono, in occasione della Conferenza Nazionale Cisl. “Dobbiamo cercare di potenziare la formazione italiana e potenziare gli istituti tecnici che permettono agli studenti di trovare posto di lavoro dopo un anno. La richiesta che fa Fincantieri sottolinea questa carenza che noi evidenziamo da anni. Non credo che un ragazzo su tre non comprenda il significato di un testo in italiano”, ha detto il Presidente Giovani Imprenditori Confindustria commentando la notizia sui Test Invalsi (il 35% degli studenti di terza media non capisce un testo scritto in italiano). “La nostra scuola forma abbastanza bene i nostri giovani. Il digitale deve essere al centro del percorso formativo italiano, lo sta diventando sempre di più e la presenza qui al FED di studenti delle scuole superiori e delle università ne è la prova”.
VIDEO - Rossi (Confindustria): "Presenza di Conte: riconoscimento al FED"
Se in linea teorica le competenze digitali rappresentano un requisito imprescindibile per la crescita economica del Paese, di fatto nel 2019 il mercato digitale italiano promette una crescita del 2,5%, per arrivare a un volume totale di 72,2 miliardi di euro. Un trend positivo che continuerà anche nei prossimi due anni con una previsione di incremento del 2,8% e un volume totale di 74,2 miliardi di euro per il 2020 e una crescita del 3,1%, con un volume totale di 76,5 miliardi per il 2021.
Lo stimolo di innovatori e digital enabler come quelli che hanno calcato il palcoscenico del FED è sempre più evidente. Nel 2018 in Italia il mobile business è cresciuto del 9,4%, l’IoT del 19,2%, il cloud del 23,6%, la cybersecurity del 12,2%, i dispositivi indossabili del 15,3%, le piattaforme per il web del 13,7%, mentre hanno acquisito consistenza le applicazioni di intelligenza artificiale, big data e blockchain. Questi dati, si stima saranno confermati anche nel 2019.
Nonostante questo nel 2019 l’Italia si è collocata al 26° posto per livello di competenze digitali nell’indice DESI (Indice di digitalizzazione dell’economia e della società) su 28 posizioni. Il livello delle digital skill di base e avanzate degli italiani è, infatti, al di sotto della media UE. Solo il 44% delle persone tra i 16 e i 74 anni possiede competenze digitali di base, contro il 57% nell’UE. Scarsi risultati in termini di competenze digitali si riflettono anche in un minore utilizzo dei servizi online e in una bassa attività di vendita online per le PMI.
FED 2019: AI e Robotica. Rischiamo di rimanere in un medioevo tecnologico?
Intelligenza artificiale e robotica al centro degli interventi di Rita Cucchiara, Direttore Lab Cini AIIS, e delle demo-live di robotica coordinate da Roberto Cingolani, Direttore Scientifico dell’Istituto Italiano di Tecnologia di Genova, considerato uno dei primi 10 inventori innovatori italiani contemporanei. Nel nostro Paese attualmente il mercato dell’Intelligenza artificiale vale 85 milioni di euro, ma ha grandi prospettive di sviluppo.
“Noi non siamo al passo con gli altri Paesi sullo sviluppo di tecnologie come AI e Robotica”, ha commentato ai microfoni di Affaritaliani.it Cingolani. “Rischiamo pertanto di rimanere in un medioevo tecnologico perché non siamo riusciti ad adattare sistema produttivo, formativo e culturale alla velocità con cui queste tecnologie si muovono. Tali tecnologie sono, inoltre, molto complesse. Servirebbe pertanto una società più consapevole e competente con alla base delle regole”. Quanto alle opportunità “sono sotto gli occhi tutti”: “Queste sono tecnologie che migliorano la medicina, la salute, la sostenibilità ambientale nella produzione manifatturiera, che semplificano la burocrazia. Sta a noi come società decidere se vogliamo abbandonare queste opportunità retrocedendo”.
VIDEO - Cingolani, IIT: "Superare il medioevo tecnologico per cogliere opportunità AI"
FED 2019: innovare significa cambiare il modo di fare impresa, per un umanesimo tecnologico
L’innovazione non genera solo la richiesta di nuove figure professionali, ma stimola anche a cambiare le modalità di lavoro, come dimostra l’intervento di Angela Missoni, Direttore Creativo e Presidente di Missoni, e della figlia Margherita Missoni, Direttore Creativo di M Missoni. Ciascuna delle due donne è stata pioniera del suo tempo e ha saputo proporre soluzioni innovative – come l’introduzione della tecnologia nella progettazione delle collezioni o l’utilizzo del digital per migliorare la brand reputation – segnando un cambio di passo nel modo di fare impresa.
Al FED Brunello Cucinelli, Presidente e AD di Brunello Cucinelli, ha illustrato il suo umanesimo tecnologico: “La tecnologia è un dono che il creato che ci ha fatto, ma deve essere governata affinché non ci rubi l’anima che il creato che ci ha dato. Stiamo lavorando troppo, e questo affatica il nostro animo. Dobbiamo allora tornare a bilanciare il lavoro, l’anima e la mente. A questo serve l’umanesimo della tecnologia, perché io credo che il futuro sarà di vivere una vita sconosciuta al nostro smartphone. L’uomo ha bisogno di una vita pubblica, di una vita privata e di una vita segreta. Cerchiamo pertanto di sentire le responsabilità verso l’umanità. Gli innovatori di oggi sono giovani Leonardi, ma forse dimenticano che Leonardo era un umanista”.
Il diritto alla disconnessione è dunque sacrosanto per Cucinelli: “Nella mia azienda non voglio che si mandino email dopo le 5,30 o il sabato e la domenica. Non voglio sentirmi colpevole di aver utilizzato l’anima di coloro che lavorano con me. Un essere umano riposato al mattino e che può dedicare tempo alla sua famiglia è più creativo. Ecco perché noi ci definiamo artigiani umanisti del web. Come Lorenzo il Magnifico, che metteva allo stesso tavolo Michelangelo (la tecnologia) e Marsilio Ficino (l’umanesimo), anche noi dobbiamo farli sedere insieme e miscelarli”.
VIDEO - Cucinelli al FED: “Umanesimo tecnologico e diritto alla disconnessione”
FED 2019: quando il successo è obsoleto. Il motto di una start up che non vuole smettere di innovare
Rivoluzionare i prodotti per il target Millenial o pensarli per essere venduti esclusivamente online, mettendo le esigenze delle persone al centro. Questo è il comune denominatore delle start up di Paolo De Nadai, Fondatore di WeRoad e ScuolaZoo.com, e di Martina Cusano ed Elisa Tattoni, mamme e fondatrici di Mukako; due esempi di start up totalmente digitali che, in settori differenti, hanno creato un modello di business vincente.
“Quando ha successo è obsoleto” è il motto di Nerio Alessandri, Fondatore e Presidente di Technogym che ha saputo fare del cambiamento non solo un modello tecnologico e di business, ma anche un modello sociale creando la Wellness Valley, il distretto del benessere e della qualità della vita. “Se un prodotto, un mercato, ha successo significa che è obsoleto”, ha detto Alessandri ad Affaritaliani.it, “Se un prodotto è arrivato ad avere successo significa che alla base c’è stato un forte processo di innovazione – un’innovazione e un cambiamento continui. Noi ora non siamo più né un’azienda meccanica, né un’azienda elettronica o digitale. Quello che stiamo facendo è aggiungere a queste tre competenze i contenuti. Noi dobbiamo diventare una media company e quindi questo significa mettere sui display dei nostri prodotti (che sono già internet of things) contenuti educazionali, allenamenti ed esperienze dei trainer più famosi del mondo. Puntiamo a diventare una content factory per permettere al nostro utente di vivere un’esperienza che sia la combinazione di tutti questi elementi. Il problema è quando imprenditori e giovani non hanno fiducia nel sistema paese e non pensano in grande”, ha detto Alessandri rispetto al tema del cosiddetto nanismo delle imprese italiane. “Per diventare grandi bisogna pensare in grande e assumersi dei rischi enormi, come fanno i cinesi che pensano di conquistare il mondo e lo faranno”.
VIDEO - Alessandri (Technogym): "Se un prodotto funziona è obsoleto"
FED 2019: siamo tutti interconnessi, dobbiamo diventare più responsabili
Il cambiamento che vorremmo vedere nel mondo è il tema dell’intervento di Oscar Di Montigny, Chief Innovation Sustainability & Value Strategy Officer di Banca Mediolanum, che ad Affaritaliani.it ha commentato: “È stata per me una gioia quest’anno non solo partecipare al FED ma anche scoprire quale fosse il tema. È infatti una dimensione, quella del cambiamento interiore, a me molto cara. Sono molto contento che il digitale abbia deciso di incontrare questo aspetto perché credo che non ci sia cambiamento possibile fuori di noi che non passi attraverso un cambiamento interiore. Ogni tanto la vita ci rapisce, ci porta lontano, affascinandoci con dimensioni nuove come quella del digitale, lasciandoci prefigurare la possibilità di far accadere cose anche in maniera molto più semplice e redditizia che nel passato. Di contro, però, il digitale ci costringe a farci delle domande nuove oppure a riformularci in maniera nuova domande vecchie. All’innovazione digitale corrisponde anche un nuovo tema legato alla sicurezza e alla protezione del dato. Dove c’è un’opportunità c’è anche un rischio. Oggi il mondo dell’impresa e quello della dimensione pubblica penso debbano rifarsi delle domande in maniera nuova e trovare nuove risposte. Il mondo sta chiedendo grande attenzione, e lo sta facendo nella necessità di gestire al meglio il mix demografico a cui oggi il pianeta è soggetto; l’ambiente sta urlando violentemente una richiesta di rispetto; la tecnologia sta pervadendo le nostre vite a volte anche in maniera disordinata e ci coglie impreparati. Domani guideranno sicuramente la dimensione valoriale di sani comportamenti e di un’etica che vada al di là di bandiere o dogmi e che sia collegata a un vantaggio veramente comune. La fisica quantistica ha scoperto che siamo tutti interconnessi in un grande campo elettromagnetico e allora io dico viva il digitale che ci interconnette tutti in un grande campo. A noi la responsabilità di far accadere cose nuove. Si parla per quanto riguarda l’Italia di analfabetismo funzionale – ha continuato di Montigny rispetto al tema degli Invalsi e alla figura di Greta Thunberg. “Greta sta da un lato destando l’attenzione di una buona fetta dell’umanità su un tema per noi centrale, di contro sta anche operando un’azione eccessiva di semplificazione. Siamo portati a ridurre la sostenibilità all’ambiente e l’ambiente alla plastica. Questo accade non per volontà di Greta: si tratta dell’opera di semplificazione che noi facciamo nell’incontrarla. Il tema della sostenibilità comprende la diversità di genere, la lotta alle povertà e alle disuguaglianze, il diritto alla salute, al cibo e all’acqua. Questo momento storico è fantastico perché c’è un incontro generazionale tra stili di vita, stili di comportamento, schemi valoriali. Da un lato, quindi, grande attenzione e dall’altro grande eccitazione perché è un momento in cui essere vivi è fantastico”.
VIDEO - Oscar di Montigny: "Digitale, imprese devono porsi domande nuove"
FED 2019: la corsa per recuperare il gap sui pagamenti digitali
“In Italia abbiamo 90 milioni di carte ma l’82% dei pagamenti retail avviene ancora in contante”, ha raccontato Marco Siracusano, Amministratore Delegato PostePay, ad Affaritaliani.it, “il che significa che la moneta elettronica non sta sfondando. I pagamenti digitali, viceversa, hanno una percentuale di crescita fortissima quindi a mio avviso saranno il motore dell’accelerazione nell’ecosistema dei pagamenti e del digitale in Italia". "Come Postepay abbiamo creato un grande processo di innovazione a partire dal nostro ingresso sul mercato lo scorso anno. Oggi siamo intermediari specializzati tra mondo fisico e digitale, pagamenti e telefonia. Questo processo sta mettendo in condizione Poste Italiane di accelerare sul mondo dei pagamenti ma anche di avere un ruolo di alfabetizzazione digitale del Paese, basti pensare che il 25% oggi delle transazioni di e-commerce avviene tramite PostePay con milioni di clienti che hanno deciso di adottare la nostra come piattaforma digitale indipendentemente dal conto con la propria banca".
VIDEO - Siracusano, PostePay: "Accelerazione sui pagamenti digitali"
FED 2019: tecnologie al servizio della sicurezza nel mondo navale
Paolo Moretti, Chief Commercial Officer Marine di Rina, ha presentato due tecnologie digitali che hanno influenzato i processi aziendali. Ne ha parlato Moretti ad Affaritaliani.it: “Le tecnologie applicate alle ispezioni, quindi alla nostra attività tradizionale, e le tecnologie digitali applicate ai big data, un enorme quantitativo di dati che anche il mondo navale ora riesce a trasferire in un unico ambiente digitale cloud. Avendo tante navi in tante geografie, questo ambiente ci dà la possibilità di raccogliere i dati e mandarli a bordo in tempo reale per dare indicazioni operative al comando sul funzionamento corretto e in sicurezza della nave. Applicando logiche di machine learning e intelligenza artificiale siamo anche in grado di produrre i cosiddetti analytics per effettuare azioni di manutenzione preventiva”. "Quanto alle ispezioni, tantissime sono le nuove tecnologie di ausilio – droni, veicoli subacquei – e tanti i sistemi da installare sui dispositivi di protezione individuale, come gli elmetti dei nostri tecnici, per consentire di fare ispezioni in collegamento con esperti dall’altra parte del mondo. Tutto questo grazie a tecnologie che permettono lo streaming di contenuti, visori bioculari e software di condivisione. È una tecnologia, questa, al servizio dell’uomo perché lo supporta e lo aiuta nello svolgimento del lavoro, ma anche al servizio della sicurezza e dell’ambiente. Riduciamo, infatti, la possibilità di avarie, garantiamo che la nave non esca da una rotta prefissata e che si attenga ai consumi previsti”.
VIDEO - Moretti (RINA): "Tecnologia digitale per favorire sicurezza e sostenibilità"